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Economia

“L’Italia è un luogo carissimo per vivere, non me lo posso permettere. Per questo emigro”

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Eh sì, forse non ve ne siete accorti ma l’Italia è diventata carissima. Soprattutto al nord dove il flusso di europei che calano per farsi le vacanze anche solo di qualche giorno è ormai costante. In breve, oggi lo stato a causa dei vincoli europei di bilancio (e del non poter svalutare la nostra moneta non esistendo più la lira) è obbligato ad aumentare le tasse e ridurre le prestazioni, oltre nel caso ad aumentare direttamente il costo del mero consumare con incrementi dell’iva essi stessi benedetti dall’EU. Chiaramente un turista vede solo la seconda parte, l’IVA appunto, oltre il costo/opportunità dei commercianti – soprattutto quelli piccoli ed artigiani – che alzano i prezzi per sopravvivere coi consumi dei turisti del nord Europa “che se lo possono permettere”, peccato che detto aumento trascini dietro se un aumento ingiustificato dei prezzi anche per gli italiani che risiedono in zona.

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Il problema sono le tasse. Ad esempio l’IMU, peggio di una patrimoniale sulla sostanza in quanto non permette di dedurre i debiti (ad es. le ipoteche) costa circa l’1% del valore commerciale delle seconde case, follia. E soprattutto in un paese che si sta deidustrializzando e dove i giovani italiani – come quello che ho citato nel titolo – emigrano, sostituiti da extracomunitari da sfruttare [e qui si aprirebbe tutto un altro capitolo, a che servono i migranti in Italia se non c’è né domanda di beni né di occupazione? Quando negli anni sessanta i meridionali emigravano al settentrione italiano c’era una forte domanda di manodopera a basso costo ma oggi???].

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I problemi non finiscono qui, la tassazione dei redditi da dipendente è infatti folle in Italia soprattutto considerando che, come si ricava da eminenti pubblicazioni internazionali (su tutte la pubblicazione triennale di UBS, “Wages and earnings”*), gli stipendi nazionali lordi sono molto più bassi di quelli centro europei. A cui si aggiunge una tassazione tra le più alte del mondo…. Dei costi invece, che dire, quelli si che sono europei!
E tutti quei costi a cui neanche volendo possiamo sottrarci, costi tra i più elevati della terra spesso a fronte di prestazione da terzo mondo: parlo ad esempio del costo delle assicurazioni obbligatorie a volte legate in qualche modo ai consumi (ad es. assicurazioni auto, tra le più care d’Europa), o del costo spropositato per mantenere un conto bancario, o dei costi per l’energia e per il gas tra i più cari d’Europa (ricordando che il costo materia prima di gas ed elettricità è meno caro della media europea, chi lo fa lievitare sono appunto i costi ancillari a cui non possiamo sottrarci, accise, trasporto, tasse etc.). O le Autostrade, costruite con soldi pubblici e con lo scopo di fornire un servizio ai cittadini a prezzi corretti, oggi diventate carissime dopo il banchetto delle privatizzazioni dove tutti quelli che contano hanno magnato…. (esempio da manuale della pericolosità di un monopolio pubblico che diventa privato). image
Nella stessa direzione vanno i costi imposti della burocrazia spesso ingiustificati, ad esempio la verifica tecnica annuale di nuove tecnologie quali ad es. le pompe di calore per centinaia di euro ogni volta quando all’estero gli obblighi sono molto meno stringenti… Per non parlare del costo per difendersi dall’agenzia delle entrate negli innumerevoli casi in cui si inventano letteralmente delle infrazioni solo per spillare soldi ai contribuenti (memento gli innumerevoli casi riportati da “Striscia la Notizia”).
E che dire di quanto lo stato spende pro capite per la sanità, valore tra i più bassi d’Europa e sempre più simile alla salma greca; ossia noi continuiamo a pagare costi imposti per la sanità nelle nostre buste paga (i dipendenti nemmeno vedono tali costi in quanto versati dal datore di lavoro) ma a fronte di prestazioni da ridere. O da piangere, che è meglio, oggi in alcune ASL non sono nemmeno più in grado di garantire i farmaci salvavita se troppo cari (Chieti mi sembra di ricordare).
Passando all’educazione, una volta nostro fiore all’occhiello, spero abbiate notato come la qualità sia in crollo verticale di pari passo col taglio dei costi di fatto imposti dall’Europa senza guadare se detti tagli impattino servizi essenziali per i cittadini (la base del colonialismo è proprio questa).

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Dulcis in fundo il trucco dello Stato per non pagare le pensioni: alzare l’età pensionabile e far costare carissimo l’anticipo pensionistico da quando normalmente ci si aspetta uno possa smettere di lavorare a quando percepirà la pensione, età sempre più simile ai 70 anni. Ossia, per non voler tagliare le rendite assurde percepite oggi dai boiardi di sistema (giudici, amministrativi e politici su tutti, oltre all’ampia platea di coloro che hanno versato pochi anni di contributi e percepiscono tutta la vita, i famosi baby pensionati da svariate migliaia di euro mensili) si fa in modo di non pagare le pensioni ai poveracci di domani, pensate che l’APE-anticipo pensionistico prima doveva costare l’1.5% poi il 2% ora invece costa il 6% dell’importo mensile ma con il limite del 20% su tre anni e sette mesi. Avete capito bene, per anticipare la pensione da quando non lavorerete più – diciamo 62 anni – a quando (di norma 70 anni) vi restituiranno quello che avete pagato in contributi dovrete ridurvi la pensione del 20%. Naturalmente parlo di lordo, poi dovete toglierci le tasse (non vale ricordare ai nostri governanti che nella Germania che ci impone l’austerità le pensioni sono pagate nette, senza tasse…). image

Insomma l’Italia è un paese carissimo. Per questo il neolaureato citato nel titolo con cui ho parlato lo scorso fine settimana, figlio di amici di famiglia, se ne è andato all’estero. Per altro con molta freddezza e raziocinio. E con il mio plauso!
La domanda è cosa succederà dopodomani, se tutti i giovani formati ed anche chi ha mezzi se ne andranno come resterà in piedi il carrozzone Italia? Non parlo di oggi, i miei anziani genitori continueranno a prendere la pensione, ma dopodomani? Ossia quando gli italiani verranno sostituiti da extracomunitari, quando saremo colonia?

Purtroppo questo trend di progressivo decadimento continuerà in assenza di un’uscita dalla moneta unica, non serve mendicare decimali di deficit con l’EU (interessata solo a che noi rimaniamo nell’euro, ndr) se non si risolve il problema alla radice!

Ossia fra qualche anno, quando sarà troppo tardi, là si che spunteranno i forconi! I nostri interventi purtroppo sembrano servire solo per enunciare i nomi dei futuri colpevoli, invece di far qualcosa per evitare l’inevitabile crollo del sistema.

Mitt Dolcino

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*https://www.ubs.com/global/en/wealth_management/chief-investment-office/investment-views/prices-and-earnings.html


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