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L’INCUBO DEGLI ITALIANI SONO I DEBITI: FRA BOLLETTE E RATE ARRIVATI A 56,2 Mld, QUADRUPLICATI GLI INSOLUTI IN 7 ANNI! (di Antonio M. Rinaldi)

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CEzYoyVWIAAJzDHE’ proprio il caso di dirlo: gli italiani sono in profondo rosso! La crisi non molla la presa e anche se il governo si sforza con ogni mezzo disponibile nel bombardare l’opinione pubblica che è ormai in atto la ripresa economica, nei fatti le famiglie italiane si ritrovano sempre più a fare i conti con una realtà ben diversa.

I veri dati, che fanno capire invece del reale stato in cui versa il Paese, sono sintetizzati perfettamente (e amaramente) dal tasso di disoccupazione ufficiale che ha raggiunto il 13%, con una effettiva diminuzione dei posti di lavoro nel primo trimestre 2015 di 109.000 unità (dati ISTAT che smentiscono clamorosamente le euforie del jobs act!) e dell’aumento delle sofferenze bancarie che si avviano velocemente verso i 190 Mld di euro (nel 2008 erano 45 Mld.!), ed ora anche dalla notizia che gli italiani hanno “arretrati” in insoluti per ben 56,2 Mld. con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente!

Il dato comunicato dall’UNIREC (Unione Naz.le Imprese a Tutela del Credito), fotografa impietosamente le difficoltà in cui versano le famiglie italiane a causa della recessione amplificate dalle politiche dissennate di austerity perpetrate per il rispetto dei vincoli di bilancio europei.  Infatti dai dati aggregati di bollette e rate non pagate nel 2014, emerge che si è raggiunta la spaventosa cifra di 56,2 Mld., un macigno che grava per l’88% (44,8 Mld.) a carico delle famiglie e per il restante 12% (11,4 Mld.) alle imprese, somme quadruplicate dal 2007! Lo spaccato rivela inoltre che 39 Mld riguardano debiti verso il settore finanziario-bancario, con una media a “pratica” di 2000 euro, e gli “arretrati” in bollette utilites e tlc a quota 17,2 Mld.

Territorialmente la Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania si accaparrano la metà degli arretrati, anche se le prime due hanno un tasso di recupero fra i più alti a livello nazionale.

A questi dati, che già sarebbero sufficienti nel far capire la situazione di enorme disagio economico-sociale in cui sono precipitate la famiglie italiane negli ultimi anni, si aggiungono le notizie relative ad altri tipi di “insolvenze”. Sempre nel 2014, a supporto di quanto sopra evidenziato, si registra un vero e proprio boom delle aste immobiliari, che con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, secondo la FIAIP (Federazione Ital.na Agenti Imm.ri Prof.ali), hanno raggiunto la cifra di 80.000 e addirittura a un +57,94% in più rispetto al 2011. Il triste fenomeno riguarda per il 64,13% la categoria residenziale, cioè le famiglie impossibilitate a far fronte a debiti e rate di mutui, e il resto aziende e imprese di costruzioni. Da ricordare inoltre che il sistema delle aste penalizza il valore di mercato di un buon 25/30%, con ulteriore perdita patrimoniale da parte dell’originario debitore.

In ultimo, ma non meno importante, le inadempienze nel pagamento delle spese condominiali, Il Confabitare conferma che nel 2014 vi è stato un incremento esponenziale dei mancati pagamenti con punte del 33,8% a Bologna, 33% a Roma, 32,7%, a Napoli e 31,8%, a Torino e 30% a Milano.

Ma da Palazzo Chigi ci fanno sapere che c’è la ripresa…

Antonio M. Rinaldi


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