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Euro crisis

Uccidere l’EU tedesca dal di dentro. Mentre Atene riceve 2.8 mld che deve subito restituire all’EU a saldo del proprio debito…

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Eh si, lo ammetto, finalmente vedo serie reazioni italiane contro l’EU proterva. Me l’aspettavo, o meglio mi aspettavo che gli USA prima o poi si sarebbero stufati di essere presi per il naso dalle doppie o triple agende di Berlino ed avrebbero reagito. Forse – vien da dire – proprio utilizzando l’Italia come cavallo di troia dentro l’EU, vedasi oltre.
Tant’è, ho sempre affermato che avrei supportato chiunque avesse seriamente sfidato Berlino e non mi tiro indietro ora, se Renzi manterrà quello che sta sbandierando da alcune settimane tutti saremo dalla sua parte, almeno lato scenarieconomici.it (magari non precisamente Eugenio Scalfari e la sua cricca partenopea o meglio napolitana…). E’ infatti forte il timore che alla fine, per propri ritorni politici e magari anche economici, il rignanese preferirà non sfidare Berlino, vedremo, certo sarebbe fatto gravissimo e denso di conseguenze per il premier.
Ma restiamo alla cronaca, sperando che si arrivi a portare soluzioni durature per il paese che NON si limitino ai decimali con Bruxelles ovvero che NON prescindano da un’uscita dell’Italia dalla moneta unica, presto o tardi (prima è meglio è).

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Vi porto un esempio per spiegare il livello di aberrazione europea raggiunta e del rischio che corriamo: oggi Atene ha ricevuto l’ultima tranche dell’agognato prestito concesso dall’ESM, leggasi dall’Europa, 2.8 mld di euro che di fatto saranno impiegati per servire il debito detenuto da chi ha concesso ed erogato il prestito, a fronte di promesse elleniche di rendere l’austerità ancora più mortale di quello che sia stata fino ad oggi. Ad esempio seguendo fino in fondo le ricette austere, privatizzando le aziende di Stato per un tozzo di pane (molte aziende sono state – guarda caso – comprate dal sistema franco-tedesco, ndr) o aumentando le tasse e/o riducendo le pensioni. Lo avete capito, sto parlando di quello che è successo con l’ultimo prestito dell’ESM ad Atene concesso negli scorsi giorni.

Follia.

Mi domando, cosa succederà in Grecia quando prima o poi (non se) un governo non ricattato come fu invece quello del predecessore e forse anche dello stesso Tsipras (ad es. tramite le liste Lagarde artefatte per poter stringere la corda al collo alle elites politiche locali così costrette ad implementare misure suicide) semplicemente si rifiuterà di ripagare interessi e debito all’EU. Il Paese verrà invaso? O magari Berlino chiederà al suo alleato turco – alleato da cent’anni – di invaderlo per interposta persona? Chi vivrà vedrà, certamente l’unica cosa che possiamo oggi dire è che questo sistema eurocentrico governato da Berlino per propri interessi basato sull’austerità NON è sostenibile.
Punto.

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Dunque, che fare? Prima di tutto rendersi conto che senza uscire dalla moneta unica – che nella sua forma austera e non solidale è uno strumento neocoloniale a puro vantaggio tedesco – non se ne esce. Parallelamente bisogna realizzare che Berlino NON può mollare sull’austerità in quanto ciò significherebbe di fatto mutualizzare il debito dei periferici, svolta impossibile dopo aver ripetuto all’inverosimile negli scorsi 5 anni agli 80 milioni di tedeschi che i teutonici mai e poi mai pagheranno il debito delle fortunate popolazioni che vivono al sole, al contrario degli attivi tedeschi che per la maggior parte dell’anno svernano in mezzo alle brume nordiche.
Or dunque, se di ricetta per trovare soluzioni per la tragica situazione del Belpaese si può parlare questa deve giocoforza passare per un leader politico locale non attaccabile dalla magistratura – ossia deve essere della sinistra, ndr – che possa avere la forza, lo standing ed il supporto per sfidare Berlino portandoci verso la rottura dell’Europa.
Si perché, non so se l’avete capito, ma il modo migliore per fare implodere l’EU è ucciderla dal di dentro, ad esempio mettendo il veto al bilancio EU o stigmatizzando gli eccessi altrui nel solito diritto asimmetrico che protegge i benedetti di Berlino: che faranno ci invaderanno? Penso proprio di no, con tutte le base USA che abbiamo sul nostro territorio…
Appunto.
Spero abbiate capito come e dove si giocherà la sfida all’EU franco tedesca che ha cercato col tradimento di sostituirsi a Washington in Europa.

Mitt Dolcino


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