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LE PREVISIONI DI SCENARIECONOMICI SUL PIL 2016 E 2017. SENZA TRUCCHI E SENZA INGANNI.

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La scorsa settimana Milano Finanza ci ha elogiati per le previsioni sul PIl fatte diversi anni fa.

Volendo mantenere questa tradizione ci siamo rivolti al nostro “Centro studi”, diretto dal misterioso “Statistical Intruder”, e gli abbiamo chiesto di predisporre previsioni del PIL trimestrali dal terzo trimestre 2016 sino al quarto trimestre 2017.  Il nostro centro studi non ha motivi propagandistici, si autofinanzia (anzi… donate numerosi!!!), non ha legami politici e non ha quindi nessun motivo per modificare le previsioni.

In accordo con i tecnici abbiamo deciso di predisporre tre diversi orizzonti : il primo “Migliore”, ottimistico, il secondo “Normale”, il terzo “Peggiore”, pessimistico. 

Le previsioni sono quadrimestrali e sono fatte ipotizzando che nulla cambi nella politica economica italiana sino alla fine del 2017. Chiaramente modifiche operative porterebbero alla necessità di riformare le previsioni. Inoltre le previsioni sono fatte ipotizzando stabilità nei criteri di rilevazione dell’ISTAT: se domani l’ente statistico decidesse di valorizzare lo “Sterco di capra”, come fa l’ente statistico indiano, chiaramente registrerebbe valori diversi.

Iniziamo con la tabella previsionale, anzi le due tabelle . La prima include una probabilità del 68% fra le previsioni ottimistiche e quelle pessimistiche. La seconda, volendo limitare l’ampiezza della variabilità, contiene una probabilità del 38%. Purtroppo le “Code” sono “Grosse”.

tabella previsionale

Rappresentando graficamente, abbiamo queste due diverse situazioni :

previsioni PIL di SE

ed ora quella con intervallo probabilistico più ridotto

previsione PIL 38

Cosa ci dicono le previsioni?

  • il 2016 rischia di concludersi con un PIL molto vicino allo 0 se non negativo. 
  • Il 2017  non vede nessuna crescita del PIL, anzi la probabilità di stagnazione è molto elevata.

Ci sono le premesse per un futuro piuttosto grigio, se non con un cambiamento radicale delle politiche economiche. Purtroppo in Europa l’unico paese che in questo momento ha veramente una crescita elevata è il Regno Unito. Per il 2016 può esserci ancora un livello di traino dalla prima metà dell’anno,  ma questo traino positivo si esaurirà completamente il prossimo anno.

Urge una azione profonda e radicale. 

 

 


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