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LE 10 PROBABILI CONSEGUENZE DELLA PRESIDENZA TRUMP

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Prendendo spunto da un pezzo di Anatole Kaletsky per Project Syndicate cerchiamo di presentarvi le 10 maggiori probabili conseguenze della presidenza Trump.

  1. Avremo una crescita più alta del 2,2 % medio che si è visto durante la presidenza Obama. Questo perchè i repubblicani sono stati sempre molto austeri….con i presidenti democratici, ma i loro presidenti sono stati piuttosto rilassati sia con la politica fiscale sia con il debito, realizzando più che una politica keynesiana, una supply side economic molto rilassata.
  2. Una sensata riforma fiscale, per abbassare il peso delle imposte sul ceto medio e , soprattutto, per riportare a casa le aziende espatriate per pagare meno tasse. Una brutta notizia per l’Irlanda.
  3. Una crescita maggiore può derivare dalla deregulation, soprattutto in campo energetico, anche se una sua applicazione troppo forte al settore finanziario e , soprattutto, ai mutui, potrebbe portare ad una situazione ante 2007.
  4. Trump farà bene alla stabilità mondiale, con la sua visione di realpolitik che ammorbidirà i rapporti con la Russia, tramite uno scambio Siria – Ucraina contro garanzie per il baltico e l’Europa Centrale, ed anche con il riconoscimento dello status di potenza alla Cina in cambio di patti di non aggressione a Giappone, Sud Corea e Taiwan. Anche in Medio Oriente la politica di Trump porterà ad una stabilizzazione
  5. Gli americani vedono gli squilibri della loro democrazia, e gli stati più liberali , come California e New ork, potranno implementare politiche di bilanciamento a quelle federali.
  6. Dal 1930 avremo il primo presidente che vede l’interscambio commerciale estero USA come un gioco a somma zero. Tanto entra tanto esce. Difficile prevederne le conseguenze.
  7. Grandi tagli alle tasse e grandi deficit potrebbero creare una fiammata inflazionistica, con tassi di interesse più alti , non accompagnati da una politica espansiva FED. Maggiore rischio per la finanza USA.
  8. Ci potrebbe essere una spirale di rivalutazione del dollaro USA, un po’ come accadde negli anni ’80 e fine anni ’90.
  9. Un dollaro forte , accompagnato da una politica più protezionistica, sarebbero un disastro per i paesi emergenti ed in via di sviluppo, schiacciati fra il debito in dollari e l’impossibilità di esportare come prima.
  10. La conseguenza maggiore, l’effetto contagio in Europa, con il prevalere delle spinte popolari e nazionali nei confronti dell’Unione Europea.

 

Dal nostro punto di vista alcune delle osservazioni fatte sono in conflitto e contraddizione (Più inflazione e rafforzamento del dollaro, ad esempio), ma possono comunque essere una fonte di ispirazione sulle valutazioni dell’evoluzione economica del prossimo futuro, che non finisce il 4 dicembre.

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