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L’arroganza del (al) potere. I giovani del PD e il futuro del popolo. (di Claudio Pisapia)

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La scena del crimine, questa volta, è Piazza Pulita del 24/11/2016 e l’argomento è ovviamente il referendum costituzionale, Fronte del Si e Fronte del No! Ma qui parleremo anche di altro.

Partiamo da una domanda di Corrado Formigli che chiede al Presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, Fronte del No: “ ci dica due cose che proprio non vanno in questa riforma”

De Siervo: “…il Senato che lavorerà nei ritagli di tempo, non si sa bene soprattutto cosa farà. Gli eletti non sono ne gli eletti dei popoli ne i migliori e i più forti amministratori regionali. E dall’altra le Regioni ordinarie vengono praticamente distrutte mentre si mantiene in vita le regioni a statuto speciale e anzi le si innalza di poteri e di privilegi…”

Dall’altra parte il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, vice segretario del PD, Debora Serracchiani che rappresenta in studio il Fronte del Si al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo:

“ rispondo da Presidente di Regione (a statuto speciale). … io sono Presidente della Regione, potrei un giorno andare a sedere in Senato”

E il Presidente De Siervo: “quanti giorni?”

Serracchiani: “…quardi intanto le dico una cosa, che i Presidenti di Regione, i Consiglieri, i Sindaci già fanno più mestieri.  Io per esempio, da Presidente di Regione, faccio anche il Commissario straordinario della 3^ corsia dell’A4 Venezia – Trieste, il Commissario straordinario del dissesto idrogeologico, il Commissario straordinario della Ferriera di Trieste, e per questi tre incarichi non prendo un euro. La cosa importante di questa riforma è che c’è solo l’indennità … per un incarico” (tra gli incarichi aggiungo quello di vice segretario del PD)

De Siervo insiste: “…proprio questo esempio. È possibile, è pensabile che un Presidente serio di una Regione seria possa poi dividersi in maniera attiva in 4 / 6 incarichi? Questo è il problema.”

Serracchiani: “si… ma certo” cioè, chiaro che posso fare 4 e anche 6 incarichi, ti pare?

De Siervo: “abbiamo un processo di concentrazione del potere politico su poche persone. Tutte interne ai partiti. L’elettorato diminuisce. Nell’ultimo tempo non si eleggono più le province, le città metropolitane,  adesso si propone di non eleggere il Senato. Ma in questi organi chi ci va?  Ci vanno i quadri intermedi dei partiti, che nessuno conosce…”

Serracchiani: “noohh. No”

Insomma per la Serracchiani i punti sono: risparmiamo perché faccio tutto io e prendo un solo stipendio. Posso farlo perché tanto già ne ho già cinque di incarichi cosa vuoi che sia averne un sesto?

Per De Siervo invece i punti sono: accentramento del potere in poche mani ovvero nei quadri dei partiti, meno democrazia e per far bene un lavoro devi impegnarti a tempo pieno in quel lavoro. Se ne hai da fare 4 oppure 6 magari non riesci a farli tutti per bene e se ti devi occupare di interessi dei cittadini magari è preferibile trovare cinque persone che facciano a tempo pieno cinque lavori diversi.

Personalmente faccio notare che ai normali dipendenti pubblici, ai militari, ai poliziotti è fatto divieto espletare più di un lavoro, anche se magari guadagnano tanto poco da averne bisogno. Ma questi sono dipendenti normali, mica Presidenti delle Regioni o Consiglieri o Serracchiani. Ma tant’è “io sono io e voi non siete un cazzo” recitava il grande Albertone. Arroganza senza fine, presentata come il futuro. E magari qualcuno dei lettori avrà un figlio laureato a pieni voti con ottimo curriculum, a spasso causa austerità espansiva, da proporre per uno di quei quattro o cinque incarichi in surplus.

La serata contiene altri “pezzi” interessanti che potrebbero servire a far aprire gli occhi sulla concezione dell’attuale sinistra di governo su grandi temi come la globalizzazione o la visione del futuro. Ma vanno colti e invece in televisione sono costretti a parlare del nulla (strano!!! Anche se LA7 è un po’ meglio di altri, Gruber esclusa), Si oppure No. Insomma, come sempre siamo costretti a fermarci al primo strato visibile. Noi però andiamo un po’ oltre, qui si può.

La sinistra da Renzi alla Boldrini (passando per Alfano e Verdini che mi confondono le idee) accetta oggi la globalizzazione, la introduce nel nostro Paese, la incoraggia e la difende ma dice di difendere i lavoratori occupandosi della gestione dei subappalti. Quindi da una parte difende il mercato globale e le sue ovvie storture e conseguenze sulla nostra vita quotidiana, sulla produzione, sulle aziende locali e sulla precarietà incombente, dall’altra si giustifica con la bandiera del “stiamo facendo”. Cosa? Il codice per gli appalti.

Più o meno è come dire che mi sto occupando della sostituzione delle tende di un edificio destinato a crollare per mancanza di solidità strutturale. Grandioso. Mai occuparsi del problema reale ma continuare a far finta di pulire la polvere sopra i mobili per dire che si, stiamo facendo, ma fino a quando il popolo continuerà a non vedere?

In quest’opera sembrano tanto distanti dal Movimento 5 Stelle ma in realtà sono ben accomunati nell’ottica di tenere in sordina i veri problemi e cavalcare il momento. Gli stipendi, la corruzione, il codice degli appalti e l’aereo di Renzi. Del resto tutte cose condivisibili, e da fare sia chiaro, se si assegnassero prima però le priorità, le urgenze, gli obiettivi finali e gli strumenti per raggiungerli. Qualcuno chiama queste cose piani industriali, piani di sviluppo, visione del futuro altri semplicemente vedere un po’ al di là del proprio naso altri ancora invocano la differenza tra politici e statisti.

Come si può ignorare che la globalizzazione crea disuguaglianza (in verità la Serracchiani lo ammette, quindi lo sa ma si occupa di altro?) e debito costante e non considerare che l’Europa non farà mai niente per fermarla perché abbraccia gli interessi del mercato libero e globale? (questo lo dice Salvini la stessa sera, ma lui è populista). Teniamoci la globalizzazione anche perché a chi guadagna 10.000 euro al mese o ha aziende con centinaia o migliaia di impiegati non sembra sia così male, non vede il problema e anzi invita a considerare i pericoli di un’inversione di tendenza.

Per questi ovviamente capisco, ma per gli altri? Quelli che “la sinistra è dalla parte del popolo e del cambiamento” a cosa pensano quando il loro posto di lavoro diventa a rischio, quando un prefetto sequestra un immobile per fare accoglienza a un immigrato e lascia per strada licenziati senza colpa, tartassati dalle tasse, italiani che non ce la fanno. Quando la Boldrini scopre che in Italia ci sono i poveri solo dopo due anni di presidenza della camera (esiste video su youtube, basta cercarlo), ma continua con la sua politica di casta e di accoglienza “esterna”. Dal 2013 i poveri sono aumentati, non è aumentata l’attenzione nei loro confronti da parte dello Stato, purtroppo, ma abbiamo il codice degli appalti e il buon Dio ci ha dato anche un Dibba che si abbassa lo stipendio. Dove cavolo solo gli altri?

Così come aumenteranno, purtroppo, i precari, i giovani che vivranno con le ultime pensioni dei nonni, quelli che non potranno curarsi e i giardinetti da pulire. Ma questi sono problemi per il popolo appunto, quelli che “basta un si!” non se ne accorgono, non hanno problemi di mutuo o di parcheggio al centro.

L’arroganza dei nuovi padroni è tanta ed è giovane, è spregiudicata, coinvolgente e si esercita a non vedere gli effetti devastanti delle loro politiche economiche e sociali forse perché è meglio stare dove stanno, senza affacciarsi dalla finestra. Vedrebbero bande di latini che si picchiano in strada e la polizia che fa fatica ad intervenire e poi del resto a che servirebbe arrestare gente già in libertà il giorno dopo? Colpa dei giudici certo, peccato però che i giudici le leggi non le fanno. A loro tocca applicarle mentre a farle dovrebbe pensarci il Parlamento, sempre più sostituito dai Governi.

Governi e Parlamenti che decidono magari che le condizioni nelle carceri sono disumane e per questo ci sarà sempre un Radicale pronto a fare lo sciopero della fame, per cui è meglio depenalizzare, lasciare in strada i delinquenti che tanto poi se la dovranno vedere sempre con il popolo. Ma che accidenti è questo popolo, cosa vuole? Costruire altre carceri e assumere personale a gestirle non se ne parla, abbiamo l’equilibrio di bilancio in Costituzione che è bello e ci fa spendere solo quello che possiamo avere dalle tasse. Lo Stato come un buon padre di famiglia, come diceva Monti, come ci dice l’Europa del nostro PD al governo, giovane e controcorrente. E quindi delinquenti in strada e casalinghe chiuse in casa. Sostituiamo le tende e lasciamo sgretolare le fondamenta, a chi interessa la globalizzazione? Perché ne dobbiamo parlare?

La sinistra che confonde la globalizzazione forse con l’internazionale dei lavoratori. Mah, del resto il mondo non è tutto operai. Ci sono anche le imprese, piccole e grandi, i dirigenti, i quadri, e anche gli Stati e gli interessi sono sempre in conflitto. Certo la globalizzazione mi permette di comprare un “vero falso” vaso giapponese in Italia prodotto da un’impresa cinese in Africa da un operaio pagato 80 euro al mese, importandolo con un po’ di dumping commerciale e compiacenza del FMI perché è bello poter comprare quello che voglio, che proviene da ogni angolo di mondo, in ogni momento, in ogni stagione. È bello anche se quel vaso non mi serve a niente e me lo potrebbe fare anche un ragazzo del “Dosso Dossi” di Ferrara, dietro casa e con più classe. Ma non ci sarebbe più il libero mercato, la globalizzazione, e la Cina non farebbe più lavorare un operaio africano a 80 euro, che con quei soldi ci vive.

No scusate, la ridico: non ci sarebbe più il libero mercato per cui i cinesi non potrebbero sfruttare un territorio altrui e i loro lavoratori, dopo aver sfruttato il loro territorio e i loro lavoratori, dopo essere passati allo sfruttamento in Bangladesh, Vietnam e altri alla ricerca continua di gente che accetti di guadagnare, per bisogno, il meno possibile al fine di abbassare il costo per unità di prodotto e consegnare guadagni più alti al grande capitale. E dopo aver sfruttato quel territorio fino all’osso, chiudere e andare a fare lo stesso da un’altra parte. Alla fine andranno sulla Luna?

Mi sento un po’ di sinistra a parlare di capitale e internazionale ma la Serracchiani, la Boldrini e Renzi non lo fanno. Allora mi permetto di suggerire dove dovrebbe stare la sinistra, anche perché se no non so più dove stare io!

Arroganza e potere. La spartizione delle poltrone alla luce del sole oramai. Sono un Presidente di Regione, sono bravo, giovane e con tanta voglia di fare. E allora faccio il presidente, il consigliere, il commissario e faccio anche, domani, il Senatore. Quando? Quando mi pare, perché sono bravo e sono un quadro di partito e il Paese appartiene ai partiti oggi, domani al solo partito e noi ci prepariamo. Si ma il popolo, la democrazia, le decisioni condivise? Mah, di nuovo! Sarà che queste sono cose di destra o dei populisti, ma proprio non le riescono a capire quelli seri di sinistra. Tutti impegnati a sostituire le tende.

E poi di cosa mai si dovrà occupare questo nuovo Senato di cosi difficile che un consigliere regionale non sia in grado di occuparsi? Dunque: “raccordo” tra Stato ed Enti territoriali; partecipazione alla fasce ascendente e discendente rispetto agli atti normativi comunitari; verifica dell’attuazione delle leggi statali e “valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sul territorio”.

Cioè il Senato si occuperà di seguire i trattati europei, quelli di cui viviamo sempre di più, che impregnano la nostra vita quotidiana fino all’osso, che a volte ci tolgono sovranità a favore dell’Europa dei mercati (quelli della globalizzazione), delle multinazionali che riescono a distruggere le nostre imprese e attività locali e caratteristiche, la nostra italianità. Dei Trattati Europei che se passa questa riforma costituzionale diventano di livello … costituzionale grazie alle nuove formulazioni degli art. 55 e 70. E per finire, questo nuovo Senato si occuperà di verificare l’impatto delle leggi statali sul territorio.

Io avrei immaginato gente a lavorare su questo dalla mattina alla sera, perché da questo dipende la mia vita e il futuro di mio figlio, ma già, che stupido, non avevo però considerato i dirigenti del PD. E poi come non sapere che la globalizzazione non va controllata, i mercati vivono di vita propria, accidenti Smith quello del 800, la scuola di Chicago. Quelli che il popolo che cos’è … in effetti Marx era molto più umano, il socialismo. Ma Renzi, la Serracchiani, la Boldrini sono per il nuovo. Il nuovo che avanza, tipo la Clinton che notoriamente supporta la classe media, quella che soffre, mica i mercati finanziari.

 


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