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LA VISIONE DI TADDEI (DI GIUSEPPE DRAGO)

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taddei

Mi ricapita in mano, o meglio sott’occhio, questa strampalata dichiarazione di quel fine economista messo alla “guida” degli esperti (primus inter pares), del Partito della Nazione, il fu PD, fu PDS, fu PC.
Quindi, non essendo io un economista, ma un redivivo cittadino, non nell’accezione grillina tutta pane ed onestà, ma una persona svegliatasi improvvisamente da un ventennale torpore di euforia o eurofollia europeista, cominciavo a rendermi conto che qualche voce fuori dal coro iniziava a
muovere obiezioni al fantastico mondo di €urolandia.
Tutto in clandestinità ovviamente, o meglio, nei meandri più nascosti del web. Ma essendo la verità una droga, novello tossicomane, cominciai a scavare, alla ricerca della dose quotidiana.
E più mi immergevo, più prendevano vita quelle strampalate “Teorie complottiste”anti €uro.
Più ascoltavo il trio Lescano, più si appalesavano le finalità “non segrete” del mondo fatato. Dico “non segrete”, poiché questi tre esimi professori sovversivi, mi hanno insegnato che le democraticissime istituzioni europee finanziarie e non, Commissione UE e BCE, previste dai trattati e non , €urogruppo, €cofin, ecc…, nonostante facessero passare attraverso i media detti “Mainstream” un messaggio farlocco, nei loro documenti ufficiali, reperibili
sempre sui siti istituzionali, la verità la dicevano, eccome nero su bianco ,  ad imperitura memoria.
Loro confidavano e confidano tutt’ora, nel fatto che la gente sia più propensa a farsi ottenebrare le sinapsi da quel “mainstream” che, o via etere od attraverso i quotidiani, suonano incessantemente la stessa melodia. Non importa se ad essere interprete siano ora la D’Urso o Floris, od altri.
In questo sono molto flessibili in €urolandia. Suonano in un sincrono perfetto, con qualche lieve sfumatura di grigio, tanto da indurre qualcuno
che magari aveva annusato che qualcosa fosse in contrasto con la fiaba, a cambiare canale o leggere un giornale diverso, alla ricerca della conferma dei suoi “sentori”. Tranquilli. Potremmo avere un telecomando chilometrico, con un numero infinito di tasti, ma alla fine il messaggio sarà sempre lo
stesso. “Ti confermiamo che questo è l’unico mondo possibile, al di fuori del quale vi attendono solo guerre, cavallette, morte dei primogeniti, ius primae noctis, peste nera, ….” eccetera, eccetera,eccetera.
Bene. Se vi riconoscete nel percorso di crescita, o di risveglio dal coma, (barrate ciò che preferite), che ho intrapreso io, se vi ricordate di essere stati vivi e vivaci soprattutto nella vostra giovinezza/infanzia, non potete non sapere che l’€uro non potevate “infilarlo” nei videogiochi dove
avete forzato i vostri genitori,  in una delle tante “Sala Giochi” sparse sulle riviere nostrane.
Semplicemente perché non esisteva!!!!
In compenso si è “infilato” nelle vostre…vite. E senza chiedere il benché minimo permesso.
Il Dott. Taddei, in questa sua esternazione, ci sta dicendo che “il Mercato”, che abbiamo imparato essere il nostro “Pastore”(citazione), ha l’ardente obiettivo di cambiare le nostre villiche abitudini di salariati,  ma è un Pastore benevolo, non lo fa per se, lo fa affinché noi popoli del sud, corrotti,
sfaticati, poco produttivi, ricoperti di diritti non meritati, tutelati da Costituzioni “Sociali e Socialiste”, impariamo ad essere più Mitteleuropei  come sta accadendo ai Greci.
Il Dott. Taddei, ci ricorda che il nostro sistema di istruzione pubblica, costoso, deficitario, farraginoso, baronale, andrebbe americanizzato. Dovrebbe divenire più “friendly” da un lato, fashion, accattivante dall’altro. Lui stesso afferma che lo sogna “lungo e costoso”…il percorso formativo, ma santi tutti, mi vuole dire che l’istruzione pubblica è un peso economico per la “collettività”? Che è un grande buco nero nel buco nero del debito pubblico sporco e cattivo? Il colpo di genio consiste nel fatto di spostare questo “costo sociale insostenibile”, dallo Stato brutto, sporco, cattivoe clientelare, alle famiglie! Creando quindi un grande business attorno all’istruzione dei nostri figli. A favore di chi? Della “collettività” vero?
Il Dott. Taddei, bontà sua, ci rammenta che le assunzioni a tempo indeterminato saranno molte meno. Forse non è stato avvisato in tempo dai suoi sodali, che ciò sarebbe stata una pessima
pubblicità per la fantasmagorica riforma strutturale del lavoro, il Jobs Act!
Pare che in Francia i lavoratori non siano molto d’accordo con la legge gemella, la Loi Travail. Sempre in merito al tema lavoro, che per inciso è misteriosamente vieppiù merce rara, sempre meno retribuito e sempre meno tutelato, il Dottore, responsabile economico del PD, ci prospetta “tempi di
lavoro più lunghi”. In pratica l’orizzonte che aspetta i lavoratori è quello in cui una massa di
disoccupati nostrani, con il surplus di una massa di disoccupati “migratori”, sia sempre a
disposizione della “produttività” del capitale, nei modi e nei tempi in cui il capitale lo richiede.
Ma l’abolizione della schiavitù non era stata una grande conquista di libertà?
Il Dott. Taddei, non pago dei salvifici effetti della riforma Fornero, prospetta che questa massa di
schiavi, debba restare a disposizione del capitale il più a lungo possibile, posticipandone la
“rottamazione” tanto cara al suo capo. Oltre ad avere già oggi l’età pensionabile più alta
dell’Unione, ciò provoca tra gli altri, il non trascurabile effetto di precludere l’ingresso nel mondo
del lavoro, di nuove forze. La disoccupazione giovanile a livelli record ne è testimone.
Oltre che fine economista, il Dott. Taddei si diletta anche di sociologia.
Egli afferma infatti, che oltre ad avere benefici risvolti economici, le riforme strutturali da lui auspicate, servano a modificare la mentalità lavorativa degli italiani.Un team di studiosi di Bruxelles non riesce ancora a stabilire per quali misteriosi motivi, gli italiani e l’Italia, possano aver raggiunto vette di benessere e prosperità, in assenza della moneta unica; motivi che sfuggono anche alla maggior parte degli economisti, quelli citati nei discorsi da bar o da
talk show, da tutti i soldati del Pud€.
Come non citare l’ormai famosa legge dell’offerta e dell’offerta (citazione).
Nella visione del Dott. Taddei ravviso sicuramente un eccesso di salvifiche “Riforme Strutturali”.


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