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Europa

La riforma europea più necessaria? Studiare economia politica. (di Paolo Savona)

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Pubblichiamo con estremo piacere questa lettera aperta del Professor Paolo Savona al direttore del quotidiano “La Stampa”, Mario Calabresi. 

 

Il vicepresidente della Commissione Dombrovskis, commentando le affermazioni di Renzi, ha ribadito la tesi errata, ben nota ai lettori di Scenari Economici per i miei J’accuse, che la Commissione non suggerisce una riduzione delle tasse sulle abitazioni, anche perché non sono importanti per la ripresa europea che invece dipende dalle riforme. Egli ignora che la Germania  si è ripresa perché ha rilanciato subito, dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2008, gli investimenti in costruzione e che il rilancio della competitività vai le riforme per esportare di più crea ulteriore risparmio inutilizzato in Europa, la gran parte del quale in Germania, violando gli accordi europei in materia.

Non è per me una sorpresa che l’UE sia governata da persone che non conoscono i meccanismi dell’economia. Dombrovskis è un fisico-matematico con esperienze politiche. Sull’incidenza della tassazione sugli equilibri di portafoglio che sono alla base delle scelte di consumo, di risparmio, di investimento e, quindi, dell’occupazionali esiste una vasta letteratura e anche proverbiali “stecche” teoriche e pratiche. Modigliani-Miller dovettero correggere il loro teorema sull’indifferenza delle quotazioni di mercato di un’impresa rispetto alla leva finanziaria debito/capitale proprio nel caso in cui la tassazione tra le due componenti della leva sia diversa. In Italia (e altrove) per raccogliere quattro soldi di tasse sugli immobili, perché tali sono, non solo si sono alterate le scelte del voto democratico che non le gradiva, ma si è inflitta una perdita di valore al capitale immobiliare che ho stimato, non avendo una tecnostruttura che potesse calcolarla meglio, venti volte il gettito, ossia circa 2 mila mld di euro (una volta e più circa il PIL). Proprio un bell’affare!

Ciò che Dombrovskis non considera è l’effetto ricchezza negativo sui consumi e, quindi, sulla crescita reale, l’inflazione e l’occupazione di questa grave e inutile perdita. La tassazione delle attività reali non deve differire da quella delle attività finanziarie, altrimenti vengono alterate le scelte di portafoglio e di investimento. Forse sarà piccola cosa rispetto ai danni che causa la politica europea, ma cominciamo a pensare e operare giusto partendo dalle piccole cose. Non può esistere un mercato comune con moneta unica di fronte a tassazioni profondamente differenti: Dombrovskis si interessi di questo grave problema e lasci stare le sue valutazioni superficiali in materia di immobili.

Paolo Savona


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