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Il dottore è a Roma, il paziente operato in Cina: realizzata operazine chirurgica robotica intercontinentale

Nuovi sistemi di riduzione della latenza hanno permesso di effettuare, in sicurezza, un’operazione chirurginca robotica a 8 mila km di distanza

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Nuovo interessante risultato della tecnologia e della medicina raggiunto fra Italia e Cina. Un chirurgo cinese ha eseguito la prima asportazione di tessuti robotica transcontinentale a distanza al mondo – un’operazione eseguita a Roma su un paziente di Pechino.

L’operazione a distanza – nota anche come telechirurgia – ha utilizzato una console chirurgica collegata in remoto per 8.000 km (circa 5.000 miglia) a una serie di bracci robotici con l’aiuto di una rete 5G e di connessioni in fibra ottica.

“La telechirurgia è una delle direzioni di sviluppo più importanti nel futuro della chirurgia”, ha detto Zhang Xu, direttore di urologia presso l’Ospedale Generale dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA), che ha eseguito l’intervento, secondo quanto riportato dal sito ufficiale di notizie del PLA.

La telechirurgia viene condotta con un’assistenza robotica controllata a distanza, in modo che il chirurgo e il paziente non debbano trovarsi nello stesso luogo.

La procedura utilizza una console che visualizza un’immagine in tempo reale del paziente, consentendo al chirurgo di rilevare i movimenti e di dirigere i bracci robotici che eseguono l’operazione.

Mentre Zhang eseguiva la prostatectomia radicale dall’Italia, un’équipe medica e un chirurgo di riserva erano con il paziente in Cina, dove i bracci robotici corrispondevano a ogni movimento compiuto da Zhang per rimuovere il tessuto canceroso.

“Il problema principale della chirurgia a distanza è la comunicazione e il ritardo. Oggi la chirurgia non ha ritardi ed è quasi uguale a quella in loco”, ha detto Zhang, secondo quanto riportato da SCMP.

L’intervento è stato trasmesso in diretta durante la conferenza annuale Challenges in Laparoscopy and Robotics & AI che si è tenuta a Roma dal 5 al 7 giugno.

“Per me è stata davvero un’esperienza storica, un momento storico”, ha detto Vito Pansadoro, uno dei direttori della conferenza e specialista in chirurgia robotica.

La distanza totale di comunicazione bidirezionale tra Zhang e il suo paziente era di oltre 20.000 km, una sfida considerevole poiché distanze maggiori possono causare una maggiore latenza, o ritardo, tra la console del chirurgo in un luogo e la risposta dei bracci robotici nell’altro luogo.

In questo caso, la rete di telecomunicazioni cinese 5G ha contribuito a ridurre il ritardo a una latenza di 135 millisecondi, inferiore alla latenza di 200 millisecondi che diversi studi hanno identificato come ideale per la telechirurgia. Questo quindi rende ora possibile interventi a distanza che, fino a ieri, non erano realizabili proprio a causa  della latenza.

Questo tipo di interventi era già stato fatto in passato, ma la distanza e la relativa latenza, erano un grosso problema sino a ieri.


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