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Il Canada pensa di sostituire la Cina nelle terre rare e questa potrebbe essere un’opportunità

La concorrenza fra Cina e Canada aprirebbe delle possibili nuove alternative di investimento

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Il recente tentativo della Cina di assicurarsi una riserva di minerali di terre rare si è concluso con un fallimento, quando un concorrente è intervenuto per strappare l’affare. Vital Metals, un’azienda mineraria con sede in Australia, ha annunciato lunedì che i minerali raccolti dal suo Progetto Nechalacho, con sede nel Saskatchewan, rimarranno all’interno dei confini canadesi e non finiranno in Cina. 

“Ci è stato presentato un caso di grande interesse per il Canada”, ha dichiarato Geordie Mark, amministratore delegato di Vital, aggiungendo poi: “Questo accordo evidenzia il valore strategico e l’importanza del progetto di terre rare Nechalacho e la priorità della catena di valore delle terre rare in Canada”.

Secondo Vital, il sito di Nechalacho, nel Canada settentrionale, potrebbe contenere più di 200 milioni di tonnellate di elementi di terre rare (REE), che vengono utilizzati nella produzione di energia verde e nella fabbricazione di armi. Al momento, la Cina domina il settore nonostante le sue scorte naturali relativamente piccole, conquistando il 75% del mercato globale con solo il 35% delle riserve globali di REE.

“La Cina è stata in grado di stabilire un tale dominio sull’industria delle terre rare solo in parte grazie a normative ambientali poco rigorose”, ha affermato Jaya Nayar di Harvard Independent Review. “I metodi a basso costo e ad alto inquinamento hanno permesso alla Cina di superare i concorrenti e di creare una roccaforte nel mercato internazionale delle terre rare”.

Questo perché le terre rare possono effettivamente produrre energia verde, ma solo dopo aver generato 2.000 volte il loro peso in rifiuti catastroficamente tossici. Molte nazioni occidentali si rifiutano di accettare questo compromesso all’interno dei propri confini, imponendo pesanti regolamenti ai produttori nazionali di REE che mantengono gli esportatori come la Cina competitivi nonostante gli alti prezzi richiesti.

Uso delle terre rare

Cosa spinge il Canada a consentire l’estrazione di REE e a raccogliere i profitti, nonostante i rischi ambientali?

La risposta si trova nell’elenco canadese dei minerali critici, che include le terre rare  e altri 33 elementi/gruppi elementari ritenuti strategicamente ed economicamente significativi. Un recente ampliamento dell’elenco ha aggiunto ferro, fosforo e silicio di elevata purezza, che, come le terre rrare e altri 20 elementi dell’elenco, sono componenti chiave della transizione energetica verde.

Questo aggiornamento, oltre all’intervento dell’ultimo minuto per proteggere le forniture di REE (terre rare), dà un’idea del ruolo che giocherà la politica “verde” e preannuncia una crescente pressione sulle catene di approvvigionamento dei componenti. Se altri Paesi seguiranno l’esempio del Canada, i prezzi dei metalli collegati a questo elenco critico – tra cui cobalto, metalli del gruppo del platino, REE, silicio e rame – potrebbero subire una spinta significativa. È una scommessa che il Canada sta facendo in anticipo, assicurandosi l’accesso agli terre rare  e tagliando fuori la Cina dall’affare.

Una mano all’intervento di Vital l’ha data il primo ministro Justin Trudeau che ha affermato che non ci sarà nessuna riconcigliazione fra Cina e Canada con questa situazione politica ed economica Sul palcoscenico minerario, il Canada si sta proponendo come concorrente diretto della Cina, sbandierando le sue enormi riserve minerarie come fonte alternativa per i diffidenti Paesi europei che temono di affidarsi ai produttori cinesi. Il dominio della Cina non sarà scosso dalla mancanza di un singolo accordo con l’azienda australiana, anche se la mossa invia certamente un messaggio destinato ad esacerbare le relazioni già tese tra la Cina e l’Occidente.

Come se la sua sfida non fosse abbastanza chiara, il Canada si è recentemente unito a Stati Uniti, Giappone e Filippine per condurre esercitazioni militari nel Mar Cinese Meridionale.  Le tensioni tra i quattro Paesi sono in aumento e l’economia è il principale campo di battaglia. Con le terre rare come obiettivo strategico e le politiche energetiche verdi sul tavolo dell’Occidente, le nazioni potrebbero fare pressione l’una sull’altra sanzionando o mettendo a dura prova le catene di approvvigionamento dei metalli – una mossa che gli strateghi di entrambe le parti prenderanno sicuramente in considerazione.

Con due dei maggiori detentori di riserve di terre rare al mondo che si contendono le scorte, la pressione sui Paesi consumatori affinché scelgano da che parte stare è in aumento, e questo nuovo sintomo di conflitto nel mercato dei metalli porterà a due spinte contradditorie: da un lato la concorrenza dovrebbe spingere ad una riduzione dei prezzi, ma, dall’altro, non ci saranno più le economie di scala delll’estrazione di queste materie e questo verrebbe a portare ad un aumento dei prezzi. 

Ma gli aumenti dei prezzi potrebbero non colpire solo le terre rare.  L’argento, sebbene non sia considerato “critico”, è un componente dei veicoli elettrici e di altre tecnologie “verdi” che i governi (e gli investitori privati) probabilmente acquisteranno in previsione di un’offerta più limitata, ed infatti, ultimamente, ha avuto una certa spinta al rialzo:

Prezzi argento

Lo stress sulle catene di approvvigionamento dei metalli è parte della linfa vitale dell’oro, il che suggerisce un aumento dei prezzi anche per questo metallo.

Buone notizie per gli investitori che cercano di puntare al cuore: I prezzi delle terre rare  hanno toccato il fondo l’anno scorso, il che indica che sono in fase di ripresa e sono pronti per un acquisto a basso prezzo.

“Ho visto studi lungimiranti che… non tengono conto della domanda da parte dei settori della difesa, che spingono [il fatturato annuale globale per le terre are  ben oltre i mille miliardi di dollari entro il 2050”, ha detto Melissa Sanderson, consulente di American Rare Earths. “Si tratta di un mercato buono e forte, che sembra avere delle gambe sane”.


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