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I Blackout in Norvegia rischiano di limitare l’esportazione di gas naturale in Europa

L’Europa del centro nord ora è fortmente dipendente dalla Norvegia, come prima lo era dalla Russia

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Piattaforma offshore nel mare del Nord

La centrale di Nyhamna, in Norvegia, non è disponibile per il trattamento del gas naturale a causa di un’interruzione di corrente di durata incerta presso la struttura onshore, secondo i dati forniti dall’operatore del sistema del gas norvegese Gassco nel primo pomeriggio di martedì, ora locale.

Un totale di 33,8 milioni di metri cubi (mcm) dei 79,8 mcm di capacità tecnica dell’impianto non erano disponibili alle 15.00 ora locale, con la prima mattinata di mercoledì provvisoriamente indicata come fine dell’interruzione.
L’interruzione arriva dopo che l’impianto di Nyhamna è rimasto fuori servizio per diversi giorni all’inizio di giugno, in seguito alla chiusura dell’hub di Sleipner, al largo della Norvegia.

L’hub offshore Sleipner Riser è un punto di connessione per le condutture che collegano l’impianto di Nyhamna, sulla costa occidentale della Norvegia, con il terminale di Easington nel Regno Unito.

L’interruzione non pianificata ha evidenziato la vulnerabilità dell’Europa che si affida alle importazioni di gas naturale, dato che la Norvegia è diventata il principale fornitore di gas dell’Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina e il crollo delle esportazioni di gas russo verso l’UE.

L’interruzione dell’hub di Sleipner ha fatto impennare i Futures sul Gas Naturale TTF olandesi, il benchmark per il trading di gas in Europa, del 10% in un solo giorno il 3 giugno, raggiungendo il livello più alto degli ultimi sei mesi. Ecco il picco

Il picco del tre giugno nel gas Dutch TTF

Il lavoro di riparazione di Sleipner Riser è stato completato, ha dichiarato Gassco il 7 giugno, e i flussi verso il terminale di Easington nel Regno Unito sono stati ripristinati.

I rischi di approvvigionamento continuano a premere al rialzo i prezzi di riferimento del gas in Europa, che sono già balzati in due occasioni questo mese, quando il mercato temeva shock di approvvigionamento.

Uno è stato il risultato dell’interruzione di Sleipner Riser e l’altro è stato un aumento del 3% a metà della scorsa settimana, dopo che il gigante tedesco dell’energia Uniper ha rescisso i suoi contratti di fornitura di gas russo, lasciando il mercato preoccupato per i restanti flussi di gas dalla Russia all’Europa.

L’annuncio di Uniper e il recente avvertimento di OMV che Gazprom potrebbe interrompere la fornitura di gas all’Austria a causa di una sentenza di un tribunale straniero che potrebbe interrompere i pagamenti di OMV a Gazprom Export, hanno riacceso le preoccupazioni sulla possibilità che la fornitura russa venga ulteriormente limitata da Gazprom.

Quindi l’Europa sta ripetendo, anche se su scala minore, l’errore fatto con la Russia, cioè concentrando le proprie forniture tramite gasdotto da un solo fornitore, mettendosi mani e piedi nella sua capacità di fornire gas naturale in modo continuativo. Per fortuna ora ci sono i termina GNL.


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