Economia
Germania: perfino i cinesi chiudono le fabbriche di batterie per auto EV
La cinese SVOLT annuncia la chiusura di tuttte le sue attività in Europa, principalmente in Germania e il licenziamento secco di 2000 dipendenti. La crisi dell’auto è troppo profonda per rendere il settore redditizio
Il produttore cinese di batterie per veicoli elettrici SVOLT sta chiudendo le attività in Europa a seguito di un conflitto normativo durato anni tra i legislatori europei e i produttori di veicoli elettrici con sede in Cina.
Come abbiamo riferito nel corso dell’ultimo anno, le autorità dell’UE hanno fatto tutto il possibile per soffocare l’importazione di veicoli elettrici in Cina, nel timore che i modelli a basso costo provenienti dall’est danneggino il mercato europeo e mettendo i produttori nazionali in una posizione di svantaggio. Nesso stesso tempo però il mercato europeo non sembra particolarmente interessato alle auto elettriche.
Ora le conseguenze cominciano a farsi sentire. Secondo quanto riportato da Nikkei, il produttore cinese di batterie per veicoli elettrici SVOLT Energy intende chiudere le sue attività in Europa entro gennaio 2025, in un’azione che indica chiaramente il ritiro della Cina dal mercato e il calo delle vendite di veicoli elettrici in Europa.
Secondo una fonte, SVOLT, collegata a Great Wall Motor, chiuderà le sue filiali tedesche e licenzierà il personale abbandonando il mercato europeo e segnando l’investimento come una perdita.
Le scarse vendite di veicoli elettrici e le pressioni finanziarie hanno spinto il produttore cinese di batterie SVOLT a chiudere tutte le sue attività europee, compresa la sede di Francoforte, secondo lo stesso rapporto.
L’articolo di Nikkei afferma che tutti i dipendenti di SVOLT Europe saranno licenziati, anche se ad alcuni di loro sono state recentemente offerte posizioni presso la sede centrale dell’azienda in Cina. Il numero esatto di dipendenti interessati rimane sconosciuto e SVOLT non ha commentato la questione.
Nel 2020, SVOLT ha annunciato l’intenzione di investire 2 miliardi di euro in due impianti di batterie nel Saarland, in Germania, creando fino a 2.000 posti di lavoro. Tuttavia, ha interrotto i piani per un impianto a Lauchhammer a causa della perdita di un cliente chiave e delle preoccupazioni relative a tariffe e sussidi.
Una causa legale e le proteste locali hanno anche ritardato il progetto di uno stabilimento a Ueberherrn fino al 2027. L’impianto SVOLT di Heusweiler, destinato alla produzione di pacchi batteria, avrebbe dovuto aprire a luglio, ma, secondo quanto riportato, l’azienda avrebbe cessato la produzione in Germania.
Nel frattempo, proprio come negli Stati Uniti, il mercato dei veicoli elettrici in Europa si sta raffreddando. Le vendite di auto nuove nell’UE sono calate del 18% in agosto, con la Germania in calo del 28%, secondo l’Associazione europea dei costruttori di automobili. La quota di mercato dei veicoli elettrici è scesa del 44% e il marchio cinese BYD ha venduto solo 218 auto in Germania, pari allo 0,1% delle vendite di veicoli elettrici del Paese.
SVOLT, scorporata da Great Wall Motor nel 2018, annovera tra i suoi clienti Geely Auto, XPeng e Great Wall, ma ha faticato finanziariamente, registrando una perdita cumulativa di 4,4 miliardi di yuan (618 milioni di dollari) dal 2019 al 2022.
L’azienda mirava a raccogliere 2,1 miliardi di dollari attraverso un’IPO a Shanghai nel 2022, ma ha abbandonato il piano un anno dopo. Ora cerca di sopravvivere e, per questoi, taglia irami secchi, anche europei. Evidentemente neanche i cinesi ormai riescono afare utili in Germania.
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