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Euro crisis

GALOPPA IL CLUP PORTANDO PMI E ITALIA VERSO IL BARATRO: quello che i comitati del SI non comprendono

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Chi ama l’Euro, quale nuovo Profeta del credo EQUIVALENZA RICARDIANA, adora tale feticcio in quanto:

  • può andare a fare le vacanze in tutto il continente senza usare il passaporto e senza dover fare quattro conti sui prezzi relativi causa cambi;
  • è uno strumento ad usum degli individualisti (contro chi ha chiara in mente l’idea di comunità in cui si è inseriti).

L’euro, dunque, quale strumento di fatto individualistico, arriva a tormentare le avanzate democrazie postindustriali del vecchio continente, vi arriva attraverso il progressivo disfacimento della sfera pubblica.

La globalizzazione degli scambi economici, avviata a metà degli anni 70, ha favorito l’offensiva neoliberista contro lo Stato e le sue politiche redistributive spingendo l’autoregolamentazione di interessi privati (leggi TTIP) sulle legislanzioni nazionali, sull’interesse generale della collettività locale.

Il mercato si pone quale sistema di governo della società sopra i legislatori ed i tribunali. Il mercato si pone come regolatore universale della vita sociale.

Il potere economico attacca la sovranità delle comunità locali, occupa la sfera pubblica e penetra gli apparati decisionali. Il comportamento arrendevole di partiti, sindacati e Vaticano/Chiesa, ha permesso al potere economico di permeare anche i media solitamente dalla parte del popolo (si pensi alle testate giornalistiche di sinistra) lasciando comunità e loro sfera pubblica completamente indifesa di fronte all’invasione dell’interesse privato.

Con la globalizzazione economica, il mercato, da elemento tecnico e gestibile, diventa ideologia e, per mezzo dell’Euro, suo profeta atteso, nel vecchio continente vengono distrutti 70 anni di benessere e armonia tra culture e comunità molto differenti tra loro.

Eppure sembra che questi individualisti non se ne rendano conto e siano capaci solamente di guardare al benessere del singolo:

COMITATO 1

Il problema è sempre e solo la PRESUNTA PERDITA PATRIMONIALE CHE I RICCHI AVREBBERO tornando alla Lira. Questa perdita, viene stimata in circa il 30%!

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Vedete come ragionano gli utilitaristi/individualisti? Vedete come ragionano coloro che si sono venduti al Dio Mercato (quindi non al mercato in quanto strumento tecnico) e al suo Profeta l’Euro?: SVALUTAZIONE DEL 30% DI TUTTI I PATRIMONI DEGLI ITALIANI!

Al limite avrebbe dovuto dire DEI PATRIMONI DI CHI CE L’HA!

Mai si osserva il problema dal punto di vista opposto, ossia della povertà dilagante! Guardate una moneta forte con un sistema di retribuzioni vigente (ancora abbastanza legato al fare di quando avevamo la lira) cosa ha determinato:

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In 17 anni ci ha letteralmente fatto perdere di capacità competitiva rispetto alla Germania nella misura  di quasi il 40%!

E’ ovvio che, a quel punto, i lavori vengano meno, LE MERCI TEDESCHE (magari prese in Romania o Germania dell’est sotto costo rispetto all’Italia) COSTANO MENO E COLORO CHE COMMERCIALIZZANO IN ITALIA PREFERISCONO IMPORTARE PRODOTTI ANZICHE’ PRODURLI IN LOCO!

Di tal guisa, molte aziende italiane chiudono poiché NON POSSONO ABBASSARE I PREZZI (a causa di costi crescenti) e perdono fatturati. Di tal guisa, aumentano i fallimenti, che successivamente mettono in crisi le banche. L’intero sistema italiano arriva al punto che il suo Ministro dell’economia deve mentire agli italiani nella speranza d’ingannare i mercati (si pensi al caso Monte Paschi Siena e all’operato di Padoan)!

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Ecco la dinamica dei profitti delle aziende italiane, in continuo calo dal 1999 in poi. E si sa! Ciò che avvenne fu il terremoto dell’Isola di Thera in quell’anno no?

Ad Maiora!


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