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Futuro: divieto di guidare un’automobile?

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auto senza pilota

Siamo all’inizio di una rivoluzione tecnologica importantissima, come probabilmente già sapete, iniziano ad apparire le prime auto senza pilota. Inevitabilmente questa tecnologia migliorerà sempre di più e presto anche le principali marche inizieranno a produrre vetture con pilota automatico. Ovviamente questo comporterà una serie di drastici cambiamenti nella nostra società, come la graduale scomparsa dei taxi, la crescita esponenziale del car sharing, una riduzione degli incidenti e via dicendo.

Era da un po’ che pensavo a questo argomento, soprattutto per le sue implicazioni sulla libertà individuale e con una straordinaria sincronicità è apparso questo articolo di Rischio Calcolato che ipotizza un percorso che porterà gradualmente all’affermarsi delle automat fino, nel 2039, a portare i legislatori a vietare l’utilizzo manuale delle auto dato che le automat saranno molto più sicure e affidabili. L’autore chiama questo socialismo tecnologico, cioè la limitazione di libertà e la conseguente concentrazione di potere a causa di una nuova tecnologia. Ora questa tematica è un chiaro scontro tra libertà negativa e libertà positiva, cioè tra libertà individuale di guidare e la libertà collettiva di poter essere liberi da incidenti ecc. L’opposizione tra libertà negativa e libertà positiva, cioè tra l’individuo e la collettività, tra l’io e il noi è una tematica centrale del testo Libertà Indefinita, Manifesto della democrazia integrata e quindi noi non possiamo esimerci dal far comprendere come la democrazia integrata risolverebbe questo specifico caso.

Cerchiamo di analizzare chiaramente la situazione. La comunità ha tre modi di gestire il futuro fenomeno delle auto senza pilota, uno è il modo socialista, uno è il modo anarco-capitalista, uno è quello della democrazia integrata e adesso vediamo queste tre vie nel dettaglio.

Da una parte i sostenitori della libertà individuale chiedono giustamente di poter esercitare una loro libertà, quella di guidare, dall’altra il legislatore e tutti gli individui a cui non interessa esercitare questa libertà chiaramente sostengono che l’esercizio della stessa comporti dei costi per tutti loro, che sono gli incidenti stradali, il maggior traffico, il maggior inquinamento, il maggior consumo energetico, l’impossibilità di diminuire la polizia stradale, l’impossibilità di ridurre settori che non esisterebbero se tutti avessero auto senza pilota e via dicendo. Tutte cose che potrebbero essere ridotte con la guida perfetta e super efficiente delle automat (ovviamente non parliamo di modelli sperimentali ma dei futuri modelli perfettamente funzionanti). Quindi abbiamo due vie, la concessione e il divieto, che portano ad una concentrazione di potere, la prima una concentrazione a favore degli individui che vogliono guidare, la seconda a favore della comunità.

La democrazia integrata risolve questo conflitto in un modo abbastanza semplice. Come scritto nel libro Libertà Indefinita, l’unico modo per difendere e conquistare la propria libertà è quella di pagare il giusto prezzo per essa. Cosa significa questo? Un regime politico che si ispirasse alla democrazia integrata non potrebbe vietare l’utilizzo manuale dell’auto ma al tempo stesso, essendo consapevole dei costi collettivi che questo comporterebbe li farebbe semplicemente pagare a chi vuole usufruire di questa libertà. Quindi, la soluzione è quella di consentire la produzione di auto ibride cioè che possano guidare automaticamente o essere guidate manualmente e quando viene azionata la guida manuale vengano applicati due costi orari altrimenti assenti: il primo è il premio assicurativo come già esiste adesso ma applicato solo per l’effettivo tempo in cui l’auto è utilizzata manualmente; il secondo è il costo che la comunità deve pagare a causa della libertà individuale. Come verrebbe calcolato questo costo? Dovrebbero essere stimati tutti i costi annui che la guida manuale comportava prima dell’avvento delle automat ( quindi costi sanitari, energetici, di tempo perso, di riparazione, ecc) dividendoli per la media annua di ore di guida moltiplicata per il numero medio delle persone che guidavano nell’area analizzata. Questa operazione ci fornirà il costo collettivo orario medio che la guida manuale comporta che sarà pagato dall’individuo che attiverà la guida manuale solo per il tempo in cui effettivamente sarà attiva.

In questo modo l’individuo avrà preservata la propria libertà di guidare e la collettività sarebbe rimborsata dai costi medi che dovrà sostenere per garantirla. Argomento di dibattito politico sarà la ricerca di tutti i costi collettivi che una determinata libertà comporta a livello generale. La ricerca dei costi dovrà però essere rigorosamente dimostrabile, onde evitare che il legislatore stimi dei costi eccessivi per vietare indirettamente il diritto esaminato.
Il pagamento dei costi collettivi da parte dell’individuo potrà essere effettuato o in maniera pecuniaria o pagando l’equivalente in ore di tempo libero fornite alla comunità.

A nostro avviso questo è l’unico modo per affrontare in maniera neutrale, quindi senza faziosità ideologica, eventuali problematiche e costi che una determinata libertà comporta.

Altra possibilità per lo Stato di favorire l’utilizzo della guida automatica, è diventare parte attiva e quindi incentivare l’utilizzo della guida automatica ad esempio con sconti sulle auto esclusivamente automatiche o misure similari. Questo avrebbe senso solo se gli incentivi non superano il costo che effettivamente comporta la residua guida manuale, altrimenti questa misura attiva sarebbe solo uno spreco di fondi pubblici.

P.S.. In questo nostro ragionamento si parla di costi collettivi, però non bisogna dimenticare che, ad esempio, la libertà di guidare manualmente comporta la sicura possibilità che qualcuno sia vittima di un incidente. Sappiamo benissimo che anche una vita umana viene stimata economicamente però, se riprendiamo il discorso del nostro articolo, Oltre la democrazia? La democrazia integrata, dove sosteniamo che Popolo siamo tutti, ma Popolo è anche ognuno di noi, capiamo che la negazione assoluta della libertà, cioè la perdita della propria vita, diventa un fattore difficilmente esaminabile a cui spetta una riflessione più attenta e profonda, che esula dallo scopo di questo articolo. Altrimenti si rischia sempre di creare una dittatura e non un sistema veramente democratico.

by Fenrir

Fonte: HESCATON.COM


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