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Flash: Francia aumento record disoccupati.

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Arriva, in questo momento tragico per la Francia, anche il dato sul lavoro e il governo di Hollande, incassa un’altra sconfitta, dopo quello sulla sicurezza nazionale. Ad ottobre, la Francia registra un vistoso aumento delle persone in cerca di lavoro (disoccupati attivi) di un +1,2% ( 42 mila in più) rispetto al mese di settembre, portando così il numero dei disoccupati attivi a 3,589 milioni secondo il Ministero del lavoro francese.

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Malgrado in continuo sforamento del deficit di bilancio, ora al 4% del pil,  la Francia, non riesce ad uscire dalla morsa della disoccupazione, perchè comunque paga il fatto dell’erosione di competitività dovuta all’euro, soprattutto davanti alle politiche mercantiliste tedesche, al crollo delle domande nazionali dei Paesi del Sud Europa e alla frenata dei Paesi emergenti.
E per questo che la Germania e l’UE da anni raccomandano alla Francia, maggiori “riforme” ovvero un’ulteriore svalutazione del lavoro e un inasprimento fiscale (già in atto), fattori che farebbero scoppiare il tasso dei senza lavoro alle stelle, superiore al tasso attuale. Se ciò accadesse, visto la composizione della società francese, con una altissima presenza di immigrati, risulterebbe una bomba sociale con ripercussioni sulla sicurezza nazionale. Inoltre la mancanza di investimenti nazionali e in continui flussi migratori in entrata, certamente non favoriscono un miglioramento occupazionale del Paese. Da ricordare infine che le sanzioni ai danni di Mosca, non hanno certamente aiutato la manifattura francese (già penalizzato dall’eccessiva pressione fiscale), la Francia è stato il quinto fornitore della Russia come partner commerciale, fino all’inizio delle sanzioni. 
In sostanza anche Parigi necessiterebbe, oltre alla fine delle ostilità con Mosca, di una politica dei rimpatri e soprattutto, dotarsi di una moneta nazionale flessibile. Temi che sono nell’agenda di Marine Le Pen, la quale verrà probabilmente premiata in queste imminenti elezioni regionali francesi del 6 dicembre, mentre il governo di Hollande si impegna a mantenere invece saldi i rapporti commerciali e militari con le monarchie saudite e nello stesso tempo commemorando i morti dell’attentato del 13 novembre.

 


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