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Elezioni in Francia. L’establishment nel panico chiama la Lagarde

La democrazia sta seminando il panico nelle autorità europee. Questo può non essere negativo

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I dati dei sondaggi elettorali sulla Francia, quelli ufficiali, per il pubblico, ma anche quelli riservati, stanno andando evidentemente veramente male perché l’establishmente francese ed europeo sta andando nel panico.

Oggi su Politico.eu, il portavoce semi ufficiale dei poteri non democratici europei, è stato pubblicato un articolo carino che si intitola, letteralmente: “Chi chiameremo quando la Francia sarà ingovernabile“, dando per scontato che le prossime elezioni porteranno a un periodo di caos e di devastazione tale per cui ci sarà bisogno di chiamare il solito tecnico, il “Cavaliere bianco”, a salvare Parigi.

La soluzione proposta viene proprio chiamata come una “Soluzione italiana”, richiamando il governo Draghi di unità nazionale, a cui tutti diedero l’appoggio, tranne chi poi vinse le successive elezioni. Ovviamente i francesi non potrebbero mai accettare un italiano, ma il “salvatore della Patria” viene comunque dalla Banca Centrale Europea, come se un ente che non riesce spesso a gestire neppure i propri problemi monetari avesse le comptentenze e le capacità per risolvere gli enormi problemi di uno stato europeo.

La persona chiamata dalla provvidenza dovrebbe essere Christine Lagarde, il che è, per lo meno, paradossale: una presidente che, sino a ora, si è contraddistinta per i propri errori comunicativi e per una condotta della politica monetaria al traino della Federal reserve, dovrebbe essere la nuova Giovanna D’Arco inviana a salvare Parigi. Possibile che la memoria sia così a breve termine che nessuno di ricordi il disastro che fece sugli spread nel marzo del 2020?

Questo articolo, frutto del panico, evidenzia che il rispetto per la democrazia e il voto popolare sia veramente nullo a livello europeo, oltre a non considerare che il programma economico del RN è incredibilmente moderato, soprattutto se comparato a quello del Nuovo Fronte Popolare che Macron, il liberale, è pronto ad appoggiare. Alla fine vi è una riduzione delll’età pensionabile, ma legata alla contribuzione effettiva versata, legata a 40 anni di contributi, per cui sarà una riforma molto moderata. VI è anche un ritocco e una revisione dell’IVA su luce  e gas, un’altra riforma ben vista dalla popolazione. C’è la promessa di rivedere tutte le costose politiche macroniane, cosa che, per chi arriva per la prima volta al potere, è una mossa quasi ovvia.

Infatti i francesi stanno avendo sempre più fiducia nel RN, come mostrano gli ultimi sondaggi. Qui Le Figarò

Qui RTL

 

Quelli riservati sul secondo turno devono essere molto simili, e deve esserci la possibilità di una maggioranza assoluta del RN; altrimenti non si spegherebbe questo terrore di chi ha sempre terrore della democrazia.

 


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