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Politica

Dal 2011 svariate pubblicazioni hanno spiegato come la storia dell’Unità d’Italia abbia taciuto le nefandezze dell’invasione. Perchè proprio dal 2011 iniziano ad emergere tali scomode verità?

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Interessantissima analisi oggi su Radio24*: Pino Aprile, un giornalista recentemente prestato alla divulgazione storica ha ben spiegato come l’Unità d’Italia sia stata voluta e finanziata dagli inglesi – e, aggiungo io, avallata finalmente da Napoleone III che nella sua giovinezza riparò proprio a Londra prima di diventare Imperatore, tanto per far capire dove stava il potere in quei periodi – oltre a dettagliare le malefatte dei Savoia in Meridione con le innegabili persecuzioni ed uccisioni di massa sempre presenti in guerre di conquista.

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Per la gran carità, il mio non è un intervento apologetico dei Savoia, che poi hanno ben dimostrato di che pasta erano fatti quando scapparono a Brindisi dopo l’8 Settembre; da profondo nordista dico che va anzi chiesto scusa alle popolazioni del Sud per le persecuzioni, specificando bene che i cittadini della Savoia italiana non ebbero benefici diretti dalla spartizione di terre, risorse, lande e denari dell’invasione verso meridionale, i contadini del nord erano tanto ignoranti quanto quelli del sud… Lo dico per esperienza.

La verità emersa chiarissima nell’interessante trasmissione è che l’Unità d’Italia ed il Risorgimento sono stati voluti dai poteri forti europei dell’epoca, con una catalizzazione del movimento che portò all’invasione con strumenti omologhi a quelli che oggi si chiamano crisi finanziarie, interessi economici, Twitter o altri mezzi di comunicazione di massa, con il supporto di banche e finanzieri soprattutto britannici, con lo scopo di vaticinare un cambiamento degli equilibri europei richiesto dai tempi ossia dal passaggio delle economie europee da agricole ad industriale. Un po’ come oggi che stiamo passando dall’economia industriale alle economie digitali… Ed a chi dice che fu la massoneria a fare l’Unità italiana ricordo che i principali movimenti muratori fanno riferimento alla Corona inglese….

Ma il punto che voglio trattare non è questo. La parte che più mi ha colpito è che, in un passaggio della trasmissione**, sono state provate e giustificate tutte le puntuali e corrette analisi sul Risorgimento specificando che esse, avendo finalmente spiegato le malefatte nordiste in meridione durante l’Unità d’Italia in quanto verità certamente ad arte taciute fino ad oggi dai vincitori piemontesi, si sono moltiplicate a partire dal 2011**. Ossia a valle della crisi subprime che sta sempre più diventando lo spartiacque tra l’economia capitalistica che sta volgendo all’epilogo ed una nuova era di socialità economica/digitale che temo sarà contraddistinta dalla negazione della base democratica secondo cui un a persona corrisponde un voto, penso si passerà a voti “pesati” in funzione dell’importanza e fors’anche del potere/ricchezza del votante.

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Ossia, dal 2011 dopo 150 anni e passa iniziano ad essere portate alla luce verità taciute da oltre un secolo**. Perchè capita questo? Perché proprio ora? Che poi il 2011 sia anche l’anno del golpe contro un nostro governo democraticamente eletto potrebbe non essere solo una tragica coincidenza…

La risposta rischia invece di essere tragicamente semplice: il potere anglosassone che volle l’Unità d’Italia, potere dominante che fu britannico dal 1848 fino alla fine della prima guerra mondiale per poi passare all’altro potentato anglofono ossia agli USA post WWII, sta dissipandosi [il fatto che probabilmente sarà il primo presidente nero a segnarne l’epilogo o forse – spero – solo la transizione ad un modello più limitato mi pare cosa abbastanza normale nelle more delle lotte di potere interne; sono pressochè certo che con tale ipotetica colpa a memoria d’uomo mai nessun altro nero sarà presidente USA, ndr]. Per quanto riguarda l’Unità d’Italia, fu uno strumento per inserire nel calderone continentale un ulteriore attore in Europa – allieneato di fatto agli UK, vedasi la storia passata e recente, ca va sans dire che ad es. l’Italia sarà con Londra in caso di Brexit – con il fine di depotenziare Francia e Germania a vantaggio inglese. Il trucco funzionò anche grazie a Napoleone III che, da filo anglosassone quale era, di fatto avallò il piano fino a farlo apparire sedimentato.

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Oggi che i poteri franco-tedeschi in Europa stanno cercando di riprendere forma continentale – chiaramente a danno anglosassone – probabilmente si stanno rimettendo a posto le cose. Ossia, se lo schema proposto è corretto, tutto torna con l’austerità eurotedesca imposta soprattutto all’Italia con supporto francese. Ed il fine sarebbe quello di sempre, impossessarsi della Penisola, un ritorno al passato travestito da corso e ricorso storico di eventi in cui la direzione continentale è rimbalzata regolarmente da Parigi a Roma a Londra. Oggi che la perfida albione è debolissima, ecco tornare i due poteri continentali per eccellenza. E chiaramente per tornare importanti bisogna eliminare la mina vagante italiana tradizionalmente troppo filo-anglosassone per questioni storiche.

La stessa trasmissione in oggetto che viene oggi messa on air in prime time su una radio importante va precisamente in questa direzione, un grande disegno governato dai poteri emergenti in Europa (franco tedeschi) che deve rendere pubblico il “problema” e autoreferenziarlo. Il prossimo passo sarà certamente avere un politico nostrano opportunamente cooptato che riconosca lo scandalo taciuto. L’ultimo punto sono le insurrezioni per l’autodeterminazione del sud, una vera e propria secessione in provetta. Senza capire che il fine dei poteri forti attuali sarebbe un altro, eliminare l’ostacolo Italia che tutta unita è ingombrante, pericolosa e preziosa per i poteri veramente forti (gli USA), siamo una portaerei nel mediterraneo. Fino a pensare che le due entità opportunamente separate potrebbero anche essere aggregate ad interessi continentali, ad esempio il nordest alla Germania e il nordovest alla Francia ed il sud da vedere a chi, magari semplicemente nel caos.

Attenzione che le crisi economiche danno il là, anche per sopravvivenza dei più forti anch’essi in crisi, a macro eventi che storicamente sono stati normalmente tradotti in ingerenze se non direttamente in invasioni di territori altrui. Questa è la storia! E le condizioni economiche italiane attese in drammatico decadimento nel prossimo futuro in assenza di un’uscita dall’euro potrebbero catalizzare movimenti interni di protesta che se non gestiti porterebbero anche a secessioni, soprattutto se dette proteste fossero fomentate da poteri stranieri interessati a rompere la Penisola.

Occhio, la democrazia è un lusso. Sta a chi è attaccato difenderla.

Mitt Dolcino

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* L’unificazione italiana: una guerra di conquista? – Melog, 25/05/2016.

** Il prof Daniele cita al minuto 22.55 della trasmissione, come da podcast su Radio24, che dal 2011 sono emersi studi che hanno opportunamente documentato i massacri poiemontesi nel sud; http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/melog/trasmissione-maggio-2016-130050-gSLAUFLKfB?refresh_ce=1

 


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