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CON LA TASSA SULLA GRECIA IL PD HA SBROCCATO! (di Antonio M. Rinaldi)

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Galli twwet grecia

Devo ringraziare un mio studente del secondo anno di economia per avermi segnalato questo tweet circolato in rete ieri mattina:

#Grecia: default o exit sarebbero devastazione per loro e per UE. Non possiamo consentirlo. Occorre una tassa per la Grecia.

Non si tratta di una battuta del solito buontempone, ma di una proposta avanzata da uno dei più quotati esponenti del Partito Democratico.

La paternità infatti è dell’On.le Giampaolo Galli, che per il suo curriculum è certamente senza ombra di dubbio il più titolato ed esperto economista nel partito di Renzi. Galli infatti ha ricoperto prestigiosissimi incarichi dopo la laurea in Economia Politica alla Bocconi e un Ph.D. in economia presso il MIT, essendo stato al servizio studi della Banca d’Italia, come rappresentante italiano nel Comitato monetario dell’Unione europea, nel Comitato di politica economica dell’Ocse, nel Comitato dei sostituti del G10, Consigliere del CNEL, Direttore Generale ANIA, Capo economista di Confindustria, oltre a docente incaricato in econometria, di politica monetaria, di politica economica e di economia e finanza internazionale presso l’Università Bocconi, La Sapienza e LUISS e autore di moltissime pubblicazioni.

In occasione delle elezioni politiche del 2013 per il rinnovo della XVII legislatura, è stato eletto deputato nelle liste del PD nella III Circoscrizione (Lombardia 1) ed attualmente è componente della V Commissione (bilancio, tesoro e programmazione) della Camera.

Tutto questo per ribadire che se tali affermazioni provengono da un personaggio che a pieno titolo è considerato ai massimi livelli di credibilità e d’influenza all’interno del partito di maggioranza relativa alla guida del Paese, queste assumono particolare importanza e rilevanza. Inoltre è quanto mai legittimo pensare che, visti i suoi precedenti incarichi internazionali, l’idea di proporre una tassazione “pro Grecia” sia stata già oggetto di confronto, seppur informali, con gli altri partners europei.

Sarebbe inoltre interessante chiedere all’On.le Galli se non reputa che siano stati più che sufficienti i 39Mld di euro che il nostro Paese ha già trasferito alla Grecia negli ultimi anni per mezzo delle contribuzioni ai vari Fondi Salva Stati e per effetto dei prestiti diretti, visto che tali risorse sono state GIA’ STATE REPERITE TRAMITE LA FISCALITA’, OVVERO EMISSIONE AGGIUNTIVA DI DEBITO PUBBLICO ITALIANO, e che non sono servite a scongiurare né un default né tantomeno una uscita dall’euro. A quanti miliardi dovrebbe ammontare la nuova tassazione auspicata dall’On.le Galli per salvare la Grecia, visto che i precedenti 39Mld sono serviti a ben poco e che le finanze del Governo Renzi non riescono a reperire neanche le risorse per rimborsare il “maltolto” ai pensionati italiani? All’econometrista Galli chiedo se, prima di aver affidato alla rete la sua acuta proposta di tassazione pro Grecia, abbia fatto anche sommariamente due calcoli sugli effetti del moltiplicatore fiscale sul PIL italiano.

Naturalmente l’ipotesi dell’introduzione di una tassa “greca” dovrebbe essere applicata anche dagli altri paesi della UE e viene spontaneo chiedersi cosa ne penserebbero a riguardo i cittadini tedeschi, francesi, inglesi, spagnoli, e perchè no anche polacchi, reduci dal aver scelto un nuovo Presidente della Repubblica che non ne vuole sentire di euro e di Europa. Anche per questo la proposta caldeggiata dall’influente esponente del PD  di una ulteriore tassa, cioè continuare imperterriti con politiche deflazionistiche di austerity per tentare di aiutare inutilmente un paese moribondo, ucciso proprio dall’austerity stessa, difficilmente troverebbe eco fuori dai confini nazionali. Oppure vogliamo attivare solamente noi una catena di S. Antonio devastante per la nostra già asfittica economia con il solito pretesto che se non agiamo sarà ancora peggio per noi, dopo anni e anni di errori nelle ricette di politica economica che alla fine sono servite solo ed esclusivamente a trasferire i rischi dal sistema finanziario privato europeo agli Stati, ergo ai cittadini e al sistema delle imprese?

Anche l’FMI ha ammesso le sue colpe nei confronti della Grecia, avendo imposto e preteso che si adottassero politiche economiche controproducenti e che hanno solo generato l’aggravamento della crisi. Sarebbe stato molto più consolante leggere, nel tweet dell’On.le Galli, che la devastazione per un default o un exit la stiamo già subendo da tanto per la totale incompetenza e arroganza della Troika nelle ripetute gestioni delle crisi che si sono succedute in Grecia, invece di continuare ancora oggi nel chiedere ai contribuenti italiani, che per star dietro ai vincoli esterni dei trattati già si sono fatti carico negli anni di avanzi primari che avrebbero fatto stramazzare al suolo una mandria di rinoceronti scatenati, ulteriori insostenibili prelievi fiscali per coprire gli errori fatti da altri.

Piuttosto il Premier Renzi e il Ministro Padoan, con cui ha condiviso responsabilità all’OCSE, avallano la proposta del loro più titolato economista per risolvere la crisi greca, oppure è una iniziativa personale dell’On.le Galli? E gli elettori del PD cosa ne pensano? Magari già stanno mettendo contenti nel salvadanaio gli 80 euro “elettorali” per la tassa per la Grecia!

Nel frattempo ringrazio il mio studente di aver capito perfettamente in quali acque navighiamo.

Antonio M. Rinaldi


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