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Come si fa lo sciopero fiscale senza alcun rischio?

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In tempi di dittatura finanziaria c’è una forma di protesta che non creerebbe alcun rischio, non obbligherebbe a manifestare, non obbligherebbe neppure a costose azioni legali, non obbligherebbe ad entrare in politica, ma che sarebbe comunque devastante per il sistema finanziario che ci ha dichiarato guerra ed al quale i nostri politici rispondono.

Si parla spesso di sciopero fiscale. Chiaro che per attuarlo in maniera radicale dovreste spogliarvi di ogni bene, non avere stipendi da lavoro dipendente o pensioni, solo così lo Stato non potrebbe toccarvi in alcun modo. Questa strada non è dunque percorribile dalle grandi masse.

Esiste però un seconda via, altrettanto devastante per la finanza, che sarebbe costretta ad alzare bandiera bianca nel giro di pochi mesi. Basterebbe pagare in massa i tributi, qualsiasi tributo, in ritardo.

La legge consente e disciplina l’istituto del ravvedimento operoso. Nulla di illegale dunque nello scrivere o diffondere questo post che spero diventi virale.

Ci sono varie forme di ravvedimento, quella che interessa ai fini di attuare uno sciopero fiscale efficace è il ravvedimento che consente di pagare le imposte entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione.

In sostanza questo meccanismo si presta benissimo per cancellare ogni forma di acconto, che a quel punto può essere versato entro i termini della dichiarazione successiva (perché sarà proprio quella a cui l’acconto si riferisce), con ulteriore possibilità di rateizzare peraltro il pagamento in più tranche.

Il costo dell’operazione è irrisorio, si pagherà 1/8 della sanzione oltre agli interessi (dunque il 3,75% in più a titolo di sanzioni in base alla finanziaria 2011). Ad esempio sull’acconto IVA ho appena corrisposto 6000 euro con circa cento euro di aggravio, un nulla rispetto al tributo, dando i soldi allo Stato dopo più di sette mesi.

L’elenco delle forme di ravvedimento sono contemplate nel D.Lgs 18 dicembre 1997 n. 472, come anche successivamente modificato, che vi posto in questo screenshot direttamente dalla pagina dell’Agenzia delle Entrate in modo che possiate verificare personalmente quanto vi dico:

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Come avrete letto si può spingere il ravvedimento anche oltre alle modalità che vi ho indicato, ma consiglio quella perchè è la più semplice e meno onerosa e se ci fosse unità, comunque dirompente!

Pensate quanto potremmo ottenere se tutti, uniti, avessimo fatto mancare all’erario anche solo l’acconto IVA e l’acconto IRPEF. Anche se a questa protesta non aderissero i dipendenti, dovrebbero avere la collaborazione del datore di lavoro sostituto d’imposta, sarebbe comunque sufficiente a creare un problema enorme ai collaborazionisti del potere finanziario che ci governano.

Io attuo questo sistema da anni, e voi cosa state aspettando? Nessuna cartella di Equitalia e nessun accertamento, solo l’esercizio di un diritto.

Anche così si può fermare il colpo di Stato in corso e riscattare la nostra sovranità!

Avv. Marco Mori, scenarieconomici – Alternativa per l’Italia, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile su ibs


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