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CLAMOROSO: IL 36% PIL UE DESTINATO SOSTEGNO BANCHE RIVELATO DA RAPPORTO UFFICIALE COMMISSIONE EUROPEA! di Primo Gonzaga

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debito vignetta

 

La creazione di Credito/Debito e l’influenza sulle economie mondiali

(I numeri immensi della crisi bancaria Tedesca e Inglese secondo le fonti della stessa UE)

In questo articolo riprendiamo un vecchio grafico elaborato da Steve Keen, notissimo professore di macroeconomia australiano, tre i pochi ad aver previsto la crisi finanziaria del 2007/8.

Questo chart è di una importanza eccezionale. La linea Rossa esprime l’andamento del credito/debito privato, è evidente che si espande fino al 1932/33 poi come effetto della crisi (’29) inizia a decrescere in maniera verticale. Dopo la fine della II Guerra Mondiale ricomincia a crescere e corre fino al 2008/2009 per poi crollare verticalmente.

USA debt

 

Parallelamente il credito/debito pubblico in USA cresce dopo il ’29, ma solo fino al 1932/33 poi si stabilizza ed esplode solo dopo l’entrata in guerra degli USA per finanziare le spese belliche e si ritira poi pian piano man mano che la quota privata lo sostituisce. la curva si impenna di nuovo nel 2008/9/10 per compensare la perdita di del credito/debito venuto a mancare dal settore privato.

Ecco in questo grafico di circa 100 anni c’è la storia economica del mondo, le crisi e le guerre e come l’espansione/contrazione del credito/debito e di conseguenza la creazione di moneta. ha influito sulla economia USA e quindi del mondo. Ecco la ragione del comportamento di Ben Bernanke, che come presidente della FED e come grande studioso della crisi del ’29, non volle ripercorrere gli stessi errori fatti dal sistema americano alla fine degli anni ’20, che di fronte alla crisi, ridusse sostanzialmente il credito schiacciando definitivamente l’economia USA. Per Bernanke lo stato deve essere anticiclico e quindi deve compensare il calo del settore privato con l’aumento del debito pubblico.

Venendo ad oggi, il QE di Bernanke non ha crea moneta, ma ha sostituito moneta pubblica a moneta privata venuta a mancare a causa della crisi finanziaria e alle difficoltà delle banche di fornire nuovi crediti.
Allo stesso modo si sono comportate la BOE e la BOJ e anche la Banca Centrale Svizzera mentre quella Cinese ha sostenuto l’espansione del credito bancario (In Cina però le banche appartengono tutte allo stato), mentre la BCE prima ha fornito liquidità alle banche con LTRO e solo ora ha avviato in modo parziale e con grave ritardo il suo QE. Nella zona euro, venendo a mancare, la recessione UE è peggiorata moltissimo.

Naturalmente quella finanziaria è solo una gamba su cui poggiare lo sviluppo. Per crescere in maniere sana è necessaria anche la gamba dell’economia reale, quella delle industrie e dei servizi che devono riprendere a crescere e lo devono fare in modo efficiente. Ma senza la spinta della finanza e del mondo pubblico non ci può essere una ripresa. La crisi UE si avviterà su se stessa.

Il grafico elaborato dal Prof. Keen è fondamentale per comprendere le interrelazioni debito pubblico e debito privato e l’espansione monetaria. La grande crisi del ’29 e quella del 2007/8 sono state causate dalla bolla del debito privato e non certo da quello pubblico.

La controprova di quanto diciamo è evidentissima se si analizzano gli andamenti del debito pubblico in Europa.

debt pil compared

Nella tabella si può facilmente notare che al momento dello scoppio della crisi finanziaria (2007) Irlanda, Spagna, Italia e Inghilterra, stavano riducendo i loro deficit pubblici. Addirittura quelli di Spagna e Irlanda erano molto al di sotto del famoso parametro di Maastricht del 60%. L’impennata dei debiti pubblici successivi alla crisi fu dovuta in gran parte alla necessità di ripianare con debito pubblico le immani perdite del sistema bancario privato. In questo senso è emblematico il documento della UE di cui riportiamo sotto un estratto di pag 36.

 

articolo 3

 

Nel documento si dice testualmente “ il supporto combinato totale alla istituzioni bancarie garantito dai Governi della UE è stato senza precedenti. Tra settembre 2008 e dicembre 2010, gli Stati Membri hanno fornito un totale di circa 4.300 Miliardi. Il Budget totale garantito che è stato approvato dalla Commissione UE è ammontato al 36% del PIL UE e al 10% degli assets totali dell’intero settore bancario europeo. In seguito si specifica che ci sono state però grandi differenze a seconda degli stati.

Ad esempio sia Germania che Inghilterra hanno dovuto garantire supporti (tra garanzie e capitale) superiori a 500 Miliardi di Euro mentre l’Italia è indicata come uno dei paesi più virtuosi avendo fornito garanzie inferiori a 1% del proprio PIL (circa 15 Miliardi). L’aumento esponenziale del debito pubblico di Inghilterra, Spagna e Irlanda negli anni successivi alla crisi fu soprattutto dovuto alla necessità di ripianare i budget disastrosi del loro sistema finanziario. Caso parzialmente diverso è quello tedesco.

La Germania dovette ulteriormente (alcune fonti parlano di un onere complessivo superiore ai 600 Miliardi di Euro) ampliare il suo intervento per salvare molte delle sue banche principali ma per farlo ha creato una Bad Bank, garantita però sempre dallo stato tedesco (Il suo nome è SOFFIN e ulteriori informazioni le potete trovare sul sito http://www.fmsa.de/en/fmsa/soffin/ )

Per chi volesse approfondire ecco il riferimento al documento della UE da cui è tratta la pagina inserita sopra.:

articolo 4

 

In conclusione:

Sia indicazioni teoriche, ma soprattutto evidenze pratiche, documentate con i numeri di Eurostat o con gli stessi documenti UE, dimostrano che la crisi è nata in ambito finanziario/bancario e che l’incremento del debito pubblico degli stati è a conseguenza della crisi. E’ fondamentale evidenziare cosa è la causa e cosa è l’effetto. Per impostare una corretta cura.

Oggi la UE e a cascata i singoli governi, si comportano come quei medici che sottopongono il paziente a cure di cavallo per eliminare i sintomi della malattia, ma si guardano bene dallo spiegare qual è la malattia originaria e tantomeno dal somministrare la cura corretta.

Se il vostro medico dopo 8 anni di cure continuasse con la stessa ricetta e la malattia non solo non guarisce, ma peggiora, forse, dovreste prendere in considerazione di cambiarlo.

Primo Gonzaga


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