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Bucarest, l’eredità del dittatore Nicolae Ceaușescu

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Panorama di Bucarest

Dal sito gemello Scenari Politici  sono disponibili qui  i sondaggi sulle prossime Elezioni Europee. L’attuale primo ministro è Victor Ponta, alla guida di una coalizione di Centrosinistra, ma quello che realmente sorprende sono i risultati di recenti sondaggi dell’Institutul Roman pentru Evaluare si Strategie (Ires) di Bucarest che fanno trasparire una certa nostalgia per il noto dittatore rumeno Nicolae Ceausescu, che ha governato il paese dal 1965 al 1989. Difatti quasi il 66 % ha espresso il  desiderio di rivedere Ceausescu nuovamente in carica come Presidente della Repubblica, dopo che nel 2010  un primo sondaggio  si era fermato al pur ragguardevole  41 % di preferenze.

Una crescita di più del 20 % è un segnale da tenere in considerazione nella Romania del 2014, segnata ancora da numerosi problemi sociali ed economici, nonostante la conquistata democrazia.  Per comprendere le motivazioni, alla domanda sul perché di questo ritorno in auge di popolarità, il 23 % ha risposto che ai tempi della dittatura tutti avevano un “lavoro sicuro” e il 70 % che “si viveva meglio”. Sicuramente risposte e sondaggi da valutare con cautela, dato che concernono un personaggio storico e molto discusso, ma che fanno trasparire una nostalgia per i tempi che furono, nonostante quel periodo è ricordato come un momento nero della storia del paese.

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 Nicolae ed Elena Ceausescu

A seguito della rivolta popolare del 1989,  Ceausescu e l’odiata  moglie Elena furono condannati a morte e fucilati da una giuria militare il 25 Dicembre del 1989 , dopo una breve fuga, con le accuse di genocidio, crimini contro lo Stato e  distruzione dell’ economia nazionale. Voci su presunte manovre sovietiche e coinvolgimento dei servizi segreti nel fomentare le proteste sono ancora recenti.  In particolare le accuse di genocidio vennero in seguito smentite e sono ancora oggi uno dei più importanti esempi di manipolazione di massa dell’informazione. Difatti al dittatore venne imputato il genocidio di ben 60000 persone, in una serie di eventi a Bucarest e Timisoara, ma  solo in seguito si scoprì che le morti erano 1400 e numerose dettagli ancora sono mancanti. Quello che è certo è che nel cimitero di Ghencea a Bucarest  la tomba di Ceausescu ha sempre dei fiori ed è ben curata, al contrario di quella della moglie Elena, odiata dal popolo per la vita lussuosa che si racconta conducesse e considerata la vera manipolatrice del marito.

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Bulevardul Unirii, Bucarest

E’ utile ricordare come gli anni di Ceausescu abbiano segnato anche l’immagine della sua capitale con elementi propri dell’ architettura del potere. Primo fra tutti il  Palazzo del Popolo ( Casa Poporului ), oggi il Palazzo del Parlamento, e il maestoso viale di ingresso  Unirii , poco più lungo degli Champs Elyseés di Parigi, costati la demolizione di numerosi abitati storici in quella zona della città. Il Palazzo con le sue 3.107 stanze, 330.000 m2 e un’ altezza di 86 metri  è  il secondo edificio più esteso al mondo dopo il Pentagono di Washington e il terzo per volume dopo la Grande Piramide in Egitto e il Cape Canaveral negli Stati Uniti.

Sotto il livello del suolo l’edificio si estende in profondità per 92 metri e solo recentemente, dopo l’ingresso della Romania nell’Unione Europea, è stato possibile indagare sui segreti dei suoi sotterranei, solo in parte visitabili su autorizzazione,  raccogliendo anche testimonianze dell’ ex compagno di partito Ion Iliescu, che divenne presidente del paese per 10 anni dopo aver contribuito alla rimozione di Ceausescu, che descrive bunker antiatomici, magazzini di viveri e vie segrete per collegare il palazzo con gli aeroporti della città e altri luoghi pubblici fondamentali.  L’architetto del palazzo è una donna, Anca Petrescu, che vinse il concorso per la costruzione del palazzo nel 1981. Morta nel 2013 a seguito di un incidente stradale, è stata deputata del partito di destra PRM (Greater Romania Party in inglese).  I coniugi Ceausescu, colti dalla rivoluzione e poi fucilati, non videro mai la sua inaugurazione.

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Il Palazzo del Parlamento, Bucarest


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