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Bruxelles va avanti con le sanzioni alle auto EV cinesi

Ormai la Commissione, in chiusura di mandato, sembra decisa a imporre un dazio del 35% alle euro EV cinesi. Ci saranno sicuramente reazioni da parte di Pechino e le auto elettriche costeranno di più

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Come riporta il Financial Times, Bruxelles sta comunque portando avanti le tariffe sui veicoli elettrici cinesi, che dovrebbero fruttare più di 2 miliardi di euro all’anno, ignorando gli avvertimenti del governo tedesco, secondo cui la mossa rischia di scatenare una costosa guerra commerciale con Pechino. Però i due miliardi di euro di cassa tirano più di tante affermazioni di principio e di valutazioni d’impatto.

La Commissione Europea notificherà alle case automobilistiche mercoledì che applicherà provvisoriamente dazi aggiuntivi fino al 25% sui veicoli elettrici cinesi importati a partire dal mese prossimo, secondo quanto riferito da persone a conoscenza della decisione. Bruxelles sostiene che i produttori cinesi di veicoli elettrici beneficiano di sussidi che sottovalutano i loro rivali europei.

Le tariffe, sostenute da Francia e Spagna, raccoglieranno miliardi di euro per il bilancio dell’UE ogni anno, grazie all’aumento delle vendite di veicoli elettrici cinesi in Europa. La Cina, il più grande partner commerciale del blocco, ha esportato 10 miliardi di euro di auto elettriche nell’UE nel 2023, raddoppiando la sua quota di mercato lo scorso anno all’8%, secondo gli analisti di Rhodium Group. Del resto, comunque,  le auto EV europee sono praticamente tutte o Tesla, quindi potenzialmente prodotte anche in Cina, o cinesi, o fatte in Cina per marchi europei. L’auto EV europea praticamente non esiste

Pechino ha avvertito che avrebbe reagito, mentre cerca di convincere la maggioranza delle capitali dell’Unione Europea ad opporsi alle nuove tariffe, che si aggiungerebbero agli attuali dazi del 10 percento del blocco. Pechino sta già applicando una tariffa del 15 percento sui veicoli elettrici europei, ma si tratta di dazi poco più che teorici, visto che l’export è molto contentuto.

Germania, Svezia e Ungheria hanno dichiarato di non approvare la mossa, temendo ritorsioni cinesi. I funzionari dell’UE affermano che Berlino ha esercitato pressioni su Ursula von der Leyen, che sta cercando di ottenere un secondo mandato come Presidente della Commissione, per far cadere l’indagine antisovvenzioni.

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha recentemente avvertito che “l’isolamento e le barriere doganali illegali … alla fine rendono tutto più costoso e tutti più poveri”.

Ma l’intensa attività di lobbying del governo di Scholz “non ha funzionato”, ha detto una persona informata sul processo. Si prevede che la Commissione aumenterà i suoi dazi a circa il 35%, ha detto la persona, ancora ben al di sotto dei dazi del 100% applicati dagli Stati Uniti. però i dazi europei sono reali, su un vero import. Quelli USA su un import teorico, perché i volumi sono minimi.

In generale, comunque, le auto Ev costeranno di più in Europa e la transizione energetica si allontanerà.

 


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