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BREXIT: LA NECESSITA’ DI UN PATTO BILATERALE, ED IL SUICIDIO DEI LABURISTI ..

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News from Brexit . In attesa delle cavallette e dei bombardieri nazisti  abbiamo scritto che  a giugno vi è stato un record nel numero di occupati nel Regno Unito, con la disoccupazione che è scesa al 4,9%.

Ora arrivano news, riportate da Bloomberg , che non può sicuramente essere indicato come un media pro brexit, da cui risulta che c’è la coda delle nazioni che desiderano concludere patti di libero scambio con il Regno Unito.

Il neo segretario al Foreign Office , Johnson, ha  affermato che Australia ed India si sono proposte, dopo Malesia e Singapore, per iniziare colloqui bilaterali sul libero scambio con il Regno Unito post Brexit. La posizione strategica della Gran Bretagna unita al fatto che comunque accordi di libero scambio con l’Europa dovranno essere conclusi ed alla semplicità relativa delle trattative per la conclusione di patti bilaterali, oltre ad antichi legami con le ex colonie ed i territori del Commonwealth, rendono Londra un ambiente ideale per i commerci internazionali.

Se l’Italia facesse veramente i propri interessi, e non fosse una servetta sciocca di Bruxelles, si sarebbe già da tempo proposta per la conclusione di un patto bilaterale, tanto più che 119 mila cittadini italiani risiedono e lavorano nel Regno Unito e, quindi, sarebbero ben felici di essere sicuri di poter godere, ad esempio, di una copertura sanitaria pubblica come avviene con molti altri paesi, grazie appunto agli accordi bilaterali. Del resto 26 mila britannici risiedono in Italia e , soprattutto, hanno proprietà nel nostro paese, mentre le produzioni industriali ed agricole sono complementari, per cui , considerando anche i legami storici e culturali, sarebbe molto facile raggiungere un accordo di libero scambio di merci, capitali e persone.  La fedeltà a Bruxelles non paga ed i francesi, ad esempio, dopo alcune contumelie iniziali, si sono offerti per un accordo molto ampio. Il governo italiano, in teoria, dovrebbe fare gli interessi nazionali…..

L’indice Markit inglese  sulla fiducia degli imprenditori non brilla , anzi va ai minimi, ma in questo caso sembra ci sia uno scostamento con il PIL reale. Inoltre ci sono buoni segnali dal Markit le per esportazioni, che è fortemente positivo. Chi vivrà vedrà gli effetti reali.

markit gdp uk

 

Mentre Johnson parla di patti bilaterali si consuma il dramma, o la farsa, del Partito labourista.  La spaccatura decisa è fra il gruppo parlamentare, che era fortemente per il remain, e larghissimi strati della base  vicina all’attuale leader Corbyn e che ha massicciamente votato per il brexit al referendum. I vertici hanno scelto Owen Smith per opporsi a Corbyn, e questo ha proposto di ripetere la votazione quando gli accordi per il Brexit fossero stati conclusi. Però l’appoggio della base a Corbyn, che invece ha chiesto l’uscita immediata, ed i fatto che questa opzione non è stata neanche presa in considerazione dal primo ministro May rendono quest’alternativa estremamente improbabile.

Comunque è significativa la spaccatura fra “Sinistra” e lavoratori. Ormai le elite radical chic rappresentano solo se stesse ed i mantenuti del potere, nel Regno Unito come nel resto d’Europa. 

 


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