Economia
Breve excursus su Federal Reserve (FED) – di Valerio Franceschini
La Federal Reserve (acronimo di Fed) è la Banca Centrale degli Stati Uniti d’America o, più correttamente, è definibile come il “sistema delle banche centrali” del Paese americano (tanto che occorrerebbe parlare di Federal Reserve System).
Nacque il 23 dicembre del 1913 per volere del Congresso degli Stati Uniti al fine di rendere più stabile e sicuro il sistema finanziario e monetario della nazione, fu operativa solamente a partire dal 16 novembre dell’anno successivo.
La Fed, così come conosciuta oggi, è in realtà la terza tipologia di Banca Centrale sperimentata dai cittadini statunitensi: la prima risale al periodo 1791-1811, la seconda a quello 1816-1836. Dalla seconda all’attuale forma vi è un periodo di “free banking” parzialmente regolamentato a livello locale dalle istituzioni monetarie dei vari Stati. La Guerra Civile e una serie di avvenimenti e situazioni gravi e da panico causate dal fallimento di alcune banche (di cui si avevano già avuto i sentori – vedasi la banca newyorkese Jay Cooke & Company nel 1873, e poi nel 1893 e 1907) spinsero poi il Congresso a creare una commissione monetaria nazionale al fine di riformare l’intero apparato bancario degli Stati Uniti in senso federale, al fine di tutelare l’interesse di tutti i componenti della federazione, e facendo in modo che nessuna banca potesse influenzare da sola l’intera struttura. Il riferimento, in questo caso, era soprattutto rivolto alle banche vicine alla east coast, maggiormente in grado di esercitare tale influsso.
L’equità nei poteri e nei pesi all’interno del sistema statunitense delle banche centrali è stato un obiettivo ricercato fin dalla fase della progettazione della Federal Reserve, in realtà appunto un sistema federale composto da un ente centrale di governo (Board of Governors), con sede a Washington D.C., 12 banche federali regionali, il Federal Open Market Committee e una serie di numerose banche private riconducibili al proprio ambito di riferimento diretto. Sia la sede centrale che le banche regionali si dividono i compiti e la responsabilità della supervisione e del regolamento delle diverse attività.
Ruolo di primo piano, nell’organizzazione della Fed, spetta al già citato Federal Open Market Committee (FOMC), cui sono riferibili i membri della Board of Governors, il Presidente della Federal Reserve Bank of New York e i Presidenti (a rotazione) di altre quattro banche federali.
Al FOMC spetta il compito di supervisionare le operazioni di mercato. A capo dell’organigramma della Federal Reserve vi è tuttavia il Board of Governors, il cui chairman è attualmente Janet Yellen (il posto di vice chairman è invece assegnato a Stanley Fischer). Il Board of Governors (abbr. BoG) è un’agenzia di governo federale indipendente, formata da sette membri scelti dal Presidente degli Stati Uniti con l’approvazione del Senato. I membri del BoG rimangono in carica 14 anni, salvo revoca dell’incarico da parte dello stesso Presidente. Inoltre, fatta eccezione per poche fattispecie, i componenti del BoG non possono rimanere in carica per più di un mandato. Tutte le banche federali e ogni singola banca privata membro del sistema della Fed è riconducibile alla supervisione diretta dello stesso Board of Governors.
I membri del Board finiscono con l’essere anche componenti del FOMC insieme a 5 rappresentanti della banche federali: di tali 5 personalità in realtà solamente uno (il rappresentante della Banca di New York) ha un incarico stabile; gli altri quattro ruotano ogni due e tre anni. Le dodici banche regionali federali che completano il quadro principale della Fed sono invece quella di Boston, New York, Philadelphia, Cleveland, Richmond, Atlanta, Chicago, St Louis, Minneapolis, Kansas City, Dallas e San Francisco.
Nonostante siano passati tanti anni, il compito della Federal Reserve come oggi strutturata non si discosta troppo dai concetti e principi basilari contenuti nello statuto originario. Semmai è possibile parlare di un notevole ampliamento dei poteri e delle facoltà attribuitegli nel corso dei decenni. Oggi si può affermare che obiettivo della Fed è gestire la politica monetaria statunitense, influenzando le condizioni creditizie e monetarie dell’economia nazionale, agendo sulla stabilità dei prezzi e sui tassi di interesse a lungo termine al fine di rendere il sistema finanziario e bancario più stabile, proteggendo nel contempo i diritti degli utenti, “parte debole” del sistema socio economico statunitense.
L’influenza della Fed va in realtà ben al di là dei territori nordamericani, potendosi affermare con sicurezza che la politica monetaria della Fed costituisce una delle principali determinanti dell’andamento dei mercati globali, in qualità del ruolo di banca centrale più importante del mondo ricoperto dal sistema statunitense.
Dall’attuale statuto emerge inoltre che compito principale della Federal Reserve è anche quello di fornire al Governo degli Stati Uniti, alle istituzioni ufficiali nazionali e straniere diversi servizi finanziari e attività informative. Otto volte l’anno la Fed pubblica il “Beige Book“, un rapporto sullo stato di salute dell’economia statunitense. Gli investitori seguono con particolare attenzione anche le minute del FOMC (FOMC Minutes). I documenti di sintesi che riproducono i risultati delle riunioni del comitato esecutivo della Fed contribuiscono a rendere pubblici i processi decisionali in materia di politica monetaria.
Valerio Franceschini
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