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Euro crisis

Bollore abbattuto e l’euroFrancia al disastro: perderanno gli assets italiani, inclusa Telecom. L’EU ha sottovalutato Trump

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Vado controcorrente e notate bene cosa dico: la Francia ha sfidato non solo l’Italia ma il dominus mondiale e ne pagherà durissime conseguenze.

Tra gli altri, Bollore è stato uno strumento sistemico per permettere di colludere per l’annientamento dell’Italia, con lo scopo di inglobarla in un progetto egemonico europeo con base politica nella francese Bruxelles e base economica a Berlino.
Errore smisurato.


Dopo Gheddafi, eliminato per volere francese, condizione sine qua non da parte di Parigi per autorizzare i progetti Global-mediterranei del clan Clinton con supporto franco tedesco, eccoci arrivati all’attuazione all’ultimo minuto del piano C europeo, piano che nessuno pensava di attuare visto che Hillary Clinton era suppostamente invincibile alle elezioni USA: limitare l’Italia azzoppata nel suo tentativo di riavvicinamento a Washington dopo il caos causato da una segreteria di stato USA (Clinton) troppo filo tedesca (ed anzi filo francese, vedasi i finanziamenti alla loro Fondazione da mondo di Parigi e Berlino, ndr) oltre che da un progetto egemonico EU finalizzato a disintegrarla come competitor manifatturiero.
Dunque Trump ha sparigliato ed oggi bisogna fare di tutto affinché si eviti, lato eurotedesco, che l’Italia disintegri L’EU, di fatto una sua uscita cancellerà il progetto dell’euro (progetto che, faccio notare, sta forgiando un vero e proprio competitore degli USA a livello globale).
Da qui l’attacco francese a Mediaset, per impossessarsi di una cassa di risonanza mediatica che sarà certamente cruciale per scongiurare o supportare la fine della moneta unica in un eventuale – ma praticamente certo, prossimamente – referendum per lasciare l’euro.

Oggi l’Italia sta tornando nell’alveo a lei più consono, quello Atlantico. Leggasi, l’attacco a Berlusconi da parte di Vivendi rappresenta e rappresenterà un attacco all’atlantismo (quanto meno in termini di conseguenze se i francesi non venissero fermati). Ovvero, Berlusconi può anche perdere temporaneamente la maggioranza azionaria di Mediaset a favore di Bollore’ ma certamente questo non succederà nei fatti in quanto la magistratura riconoscerà nei tempi dovuti le più che lecite ragioni berlusconiane. In pratica l’Italia volterà le spalle all’EU iniziando dalla Francia. In tale contesto i danni che Bollore’ pagherà saranno enormi sebbene ritardati, in quanto a Berlusconi – con le buone o con le cattive – verrà data ragione. La Francia perderà anche Telecom, per inciso. Punto.

Da lì ad indagare e punire (arrivano i militari!) tutti i soggetti attivi nel risiko italiano dello scempio mirato alla svendita passerà poco, il prossimo anno. Da chi ha deciso inopinatamente (nomi e cognomi) di vendere i fondi Pioneer ai francesi, guarda caso dove Bollore’ sta attingendo per le azioni necessarie alle sue scalate italiane, agli interessi privati nel salvataggio di MPS e, perché no, negli accordi con Alibaba sul Made in Italy. Ed anche arrivando a chi ha permesso ad un fortissimo sospetto (per difendere la forma) ufficiale dei servizi segreti francesi di sedere al comando di Unicredit (appunto, facendogli appunto vendere Pioneer a Credit Agricole).
Fra poco un giudice farà il suo lavoro, ne sono certissimo. Tale saggia decisione aiuterà a meglio gestire la prossima riforma della scandalosa gestione della giustizia in Italia, non solo oggi troppo politicizzata ma sospettamente anche dal 2011 troppo vicina ad interessi stranieri (franco-tedeschi?).

Un cenno sull’italianità di Mediaset: visto che le pellicole che hanno fatto sognare il mondo e tanto lustro han dato all’Italia, da “La vita è bella” a “Mediterraneo” solo per citarne alcune, sono state prodotte dal mondo Mediaset siete veramente convinti che un francese al comando del Biscione le avrebbe prodotte? Non c’è che dire, vista la trama sulla carta bisognava essere sognatori italiani per finanziarle. Ossia, basterebbe questo per giustificare un sostegno temporaneo di cassa depositi e prestiti nella contesa. Che è anche il soggetto che non ha voluto comprare i fondi Pioneer per l’Italia. Ricordo a tutti che detti fondi erano considerati pubblicamente un asset strategico per il Paese. Chi ha orecchie per intendere….

Fantomas per Mitt

 


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