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AUSTRIA: BALLOTTAGGIO PRESIDENZIALI DA RIFARE PER IRREGOLARITA’ INCREDIBILI!

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La Corte Costituzionale austriaca, questa mattina alle 11, ha dato ragione al ricorso presentato dal FPOE di Strache e Hofer sui brogli elettorali (whalbetrug: frode elettorale), avvenuti durante lo spoglio dei voti postali, che avevano rovesciato il voto favorevole a Hofer e eletto presidente Van der Bellen.

E’ la prima volta che un’elezione presidenziale in Europa viene annullata per frode elettorale e già questo costituisce un risultato storico: un altro triste record di questa Unione Europea, sempre più simile a un’Unione Sovietica quanto a libertà di espressione. Come diceva Stalin “non ha importanza chi vota, ma chi conta i voti”, tuttavia i piccoli e squallidi untorelli dell’europeismo non avevano fatto i conti con una magistratura austriaca non ancora sufficientemente inquinata.

Heinz Christian Strache, il capo del Partito della Libertà, lo Fpoe, aveva immediatamente annunciato i brogli: a Linz in un quartiere dove dovevano esserci 5000 votanti postali c’erano stati 20.000 voti scrutinati (guarda caso a stragrande maggioranza erano voti di Van der Bellen), in un altro comune aveva “votato” il 159% degli aventi diritto e vari altri esotismi elettorali. Tuttavia Strache, il vero trionfatore della vicenda, invece di denunciare subito le elezioni-truffa e rifiutare il risultato, aveva deciso di seguire, molto responsabilmente, la strada costituzionale: aveva accettato pubblicamente la vittoria della coalizione verdi, comunisti, liberali, democristiani e socialisti e si era preso una settimana per controllare certosinamente le segnalazioni di brogli, dopodichè aveva presentato il ricorso alla Corte Costituzionale.

La Corte ha fatto un controllo paziente (le audizioni dei presidenti di seggio sono durate venti giorni) e sebbene avesse già dato segni di impazienza, un giudice aveva già parlato dieci giorni fa di “irregolarità incredibili”, ha aspettato oggi per emettere la sentenza: le elezioni sono nulle, il ricorso di Hofer per frode elettorale è fondato, le irregolarità sono vere.

Siamo curiosi di vedere come la stampa europeista domani darà la notizia, già oggi abbiamo potuto notare minimizzazioni ridicole, hanno parlato di “piccole irregolarità formali” (come se per questioni formali si annullasse un’elezione), ma gli europeisti di questi tempi sono così: rosicano e anche tanto. Oggi abbiamo avuto un altro colpo di maglio alla credibilità di quella “fetida ruina” chiamata UE.

Gianni Candotto


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