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Alla vigilia della Conferenza della Pace in Ucraina, ecco i punti base del piano di pace russo

Quali sono le controproposte russe per la pace in Ucraina?

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Domani e domenica si terrà in Svizzera, a Bürgenstock, sul lago di Lucerna,   la conferenza per la pace in Ucraina. Parteciperanno 90 stati, ma non la Russia , che non è neppure stata invitata. Questo rende la conferenza un po’ particolare: come si può pensare di raggiungere un accordo di pace in assenza di una delle due parti il lotta e anche di una qualsiasi terza parte delegata alle trattative?

Il rischio è che questa conferenza si traduca in un nulla di fatto, in un’enorme distribuzione di buone intenzioni, senza nessun effetto reale, ma almeno Putin ha voluto fornire un po’ di materiale di discussione.

Oggi il Governo russo ha diffuso i punti base di un proprio piano di pace, che rappresentano gli elementi irrinunciabili, per il goveerno russo, per poter raggiungere un accordo definitivo. Grazie alla rivista Kommersant vogliamo presentarveli e sono il frutto del lavoro di una direzione del Ministero degli Esteri.

  • La Russia non propone il congelamento del conflitto, ma la sua cessazione come soluzione definitiva. Quindi nessuna tregua, ma una pace
  • Le truppe ucraine devono essere ritirate dalle repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, nonché dalle regioni di Kherson e Zaporozhye.
  • Kiev deve dichiarare che non ha intenzione di aderire alla NATO.
  • L’Ucraina deve avere uno status neutrale e libero dal nucleare militare
  • La Russia è pronta a garantire il ritiro sicuro delle unità e formazioni ucraine dal Donbass.
  • Gli accordi fondamentali per una soluzione pacifica devono essere fissati nei trattati internazionali e si deve  prevedere anche la revoca delle sanzioni contro la Russia.
  • Nei documenti internazionali dovrebbe essere registrato anche lo status delle regioni di Crimea e Sebastopoli, DPR e LPR, Zaporozhye e Kherson come regioni della Federazione Russa. 

In caso di rifiuto di queste condizioni il governo russo ha messo in chiaro che non verranno riproposte, per cui si tratta di una forma quasi ultimativa.

Quindi vi è una proposta che viene a essere una sorta di freno, se non di minaccia, per la NATO: la Russia e i partner della CSO e della CSTO (cipè le ex repubbliche sovietiche e il relativo patto militare dovrebbero raggiungere con i paesi europei occidentali un accordo complessivo di garanzia della sicurezza nel continente euroasiatico. Un’offetta molto ambiziosa per Mosca che , praticamente, propone una NATO euroasiatica che, per la sua stessa natura, viene a sostituirsi alla NATO atlantica.

Quindi la Russia proseguirà nella propria spinta a sostegno dei BRICS come sistema economico alternativo al WTO.

Le proposte del governo russo sono sicuramente molto ambiziose, e daranno da discutere in Svizzera, anche se tutti, o molti, faranno finta di nulla. Il problema dei territori conquistati dai russi è particolarmente scottante, ma difficilmente può essere un punto di discussione in assenza di una controffensiva ucraina che li riconquisti. Chiedere a Putin di lasciali “sua sponte” è piuttosto ridicolo.

Nello stesso tempo pongono i principali attori di fronte a una scelta: continuare il conflitto, innalzandolo dal punto di vista militare, oppure prendere questa proposta come base di discussione? Se non altro i diplomatici non dovranno limitarsi a prendere il sole nella località alpina.


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