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Analisi e studi

Adesso vi spiego il BERSANELLUM (non passerà mai, ma ve lo spiego lo stesso perché nasconde un obiettivo ben preciso) – di Giuseppe PALMA

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bersanellum 3

 

La minoranza del Partito Democratico, al fine di smantellare l’Italicum e dar vita ad un più adeguato sistema di garanzie nel rapporto riforma costituzionale-legge elettorale (in realtà lo scopo è quello di impedire al Movimento 5 Stelle di andare al governo), ha depositato in Parlamento una proposta di legge elettorale, giornalisticamente definita Bersanellum o Mattarellum 2.0.

Ecco cosa prevede:

  • Il territorio nazionale viene suddiviso in 475 collegi uninominali (circa 126.000 abitanti per ciascun collegio);
  • 475 deputati vengono eletti con sistema uninominale a turno unico;
  • Sono previste sia le liste singole che le coalizioni tra liste;
  • Non sono ammessi né capilista bloccati, né candidati già indicati sulla scheda elettorale (com’era col Mattarellum). Sono invece previste le preferenze. In ciascun collegio viene quindi eletto un solo vincitore (cioè la lista o coalizione di liste che ha ottenuto più voti nel collegio, quindi il candidato che ha ottenuto più preferenze della lista o coalizione vincente). Non è previsto il secondo turno;
  • Ma ATTENZIONE: alla lista o coalizione di liste che ottiene più voti col sistema uninominale, viene attribuito un premio di maggioranza di 90 seggi (i cui candidati eletti corrisponderanno ai “migliori perdenti” della lista o coalizione vincente nel turno unico dell’uninominale, sempre sulla base delle preferenze ottenute da ciascun candidato);
  • alla lista o coalizione di liste arrivata seconda, viene attribuito un premio di maggioranza di 30 seggi;
  • I restanti 23 seggi saranno attribuiti a quelle liste, o coalizioni di liste, che hanno ottenuto almeno il 2% dei voti a livello nazionale, ma che nell’uninominale non hanno raggiunto la quota dei 20 eletti (è molto probabile che le liste o coalizioni minori non riescano ad eleggere nell’uninominale neppure un solo candidato, quindi questi 23 seggi costituiscono una specie di “diritto di tribuna” che – in democrazia – non si può negare a nessuna delle minoranze);
  • 12 seggi spetteranno alle circoscrizioni estere (con sistema proporzionale);
  • è prevista la soglia massima di 350 seggi per la lista o coalizione vincente;
  • è una legge valida solo per la Camera dei deputati (nell’ottica dell’approvazione in sede referendaria della riforma costituzionale).

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In pratica, con sistema politico tripolare come il nostro, è altamente probabile che nessuno – da solo – riesca ad ottenere i 316 seggi necessari e sufficienti per costituire una maggioranza parlamentare che voti la fiducia ad un governo. Ciò determinerebbe la situazione, quasi scontata, che centro-sinistra e centro-destra si alleerebbero in Parlamento, tagliando fuori dai giochi il M5S (che, come consueto, è orientato a non allearsi con nessuno).

bersanellum

In altre parole, si tratta di una proposta di legge che – se approvata – renderebbe quasi impossibile al M5S di andare al governo, salvo questo arrivasse primo alle elezioni (circostanza alquanto improbabile perché il Bersanellum prevede la possibilità di coalizioni tra liste, cosa che il M5S ha sempre escluso) e accettasse di comporre alleanze post-voto in sede parlamentare. Allo stesso tempo, sarebbe in ogni caso molto difficile – sia per centro-sinistra che per centro-destra – riuscire ad ottenere da soli i 316 seggi necessari per esprimere la fiducia ad un governo, rendendo assolutamente necessarie le alleanze parlamentari.

Si tratta di una proposta di legge elettorale che – a mio parere – non troverà mai approvazione. E’ invece altamente probabile che, fino alla data del referendum costituzionale, la legge elettorale in vigore resti l’Italicum, salvo non vengano approvate a questo quelle modifiche proposte sempre dalla minoranza PD o da “area popolare” di cui ho fatto cenno in un altro mio articolo: https://scenarieconomici.it/il-pd-ha-capito-che-con-litalicum-perderebbe-le-elezioni-al-ballottaggio-quindi-pensa-a-cambiarlo-bersanellum-o-italicum-2-0-di-giuseppe-palma/

A tal proposito, una delle proposte di modifica all’Italicum prevede che il premio di maggioranza (340 seggi) venga attribuito pur sempre alla lista che ottiene almeno il 40% dei voti, ma senza alcun ballottaggio qualora nessuna lista ottenesse la predetta affermazione, con conseguente attribuzione dei seggi attraverso sistema proporzionale puro (mantenendo sempre la soglia di sbarramento al 3%). Un’altra proposta di modifica all’Italicum prevede invece l’introduzione delle coalizioni tra liste, superando in tal modo la previsione del ballottaggio.

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Il Partito Democratico ed il governo Renzi, ben supportati dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le stanno pensando davvero tutte pur di non perdere, ovvero, nel caso ciò avvenisse, di evitare al M5S di andare al governo.

Al sottoscritto non interessa assolutamente nulla né del destino elettorale del PD né di quello del M5S, ma essendo la legge elettorale uno strumento di democrazia, diviene difficile accettare che proprio le regole del gioco siano scritte per qualcuno o contro qualcuno.

 

Giuseppe PALMA

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Giuseppe PALMA

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