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ACCORDO SUL TAGLIO DEL PETROLIO OPEC: sue ricadute

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Ieri i governi dei paesi OPEC sono riusciti a raggiungere un accordo per il taglio nella produzione di petrolio grezzo, con un taglio pari a 1,2 milioni di barili giorno, per un valore relativo del 3% della produzione mondiale.Ecco a voi la tavola relativa ai tagli, distribuiti paese per paese.

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Come vediamo i tagli maggiori colpiscono nell’ordine Arabia Saudita, Iraq ed Emirati Arabi Uniti.  Anche il Venezuela viene colpito dai tagli, ma, come sappiamo, intanto il paese ha dei problemi infrastrutturali.

L’accordo è stato abbastanza inatteso, viste le scintille fra Arabia saudita ed Iran nei giorni scorsi. Bisogna dire che l’Iran, come da tempo richiesto, ha ottenuto un ampliamento della sua quota in controtendenza con la decisione

Il prezzo del petrolio, naturalmente, è cresciuto in modo sensibile, salvo poi stabilizzarsi e calare leggermente.

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Il fatto è che, per avere una crescita del prezzo molto più sensibile, dovremmo avere dei tagli più forti. Attualmente la produzione è di oltre 33 milioni di barili, per cui dovrebbe scendere molto sotto i 30 milioni.

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Inoltre, rispetto al 2009-2011,è cresciuta la produzione di altri paesi, soprattutto gli USA ed il Canada. Lo Shale oil e le sabbie bituminose sono una realtà già in produzione, e quindi in grado di calmierare i prezzi. Inoltre Trump ha promesso una totale deregulation del settore energetico, e questo da un lato porterà ad un aumento della produzione nordamericana, dall’altro ad un abbassamento del suo costo. Però questo potrà avvenire solo dopo il gennaio 2017.

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